Fellini Dall'Italia Alla Luna
dal 24 marzo al 27 luglio 2010
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Valerio Jalongo nel documentario sul cinema italiano, Di me cosa ne sai, chiede ai ragazzi di oggi assiepati davanti a Cinecittà, in attesa dell'uscita degli 'eroi' della TV, se sanno chi fosse Fellini. Occhi attoniti, poi una ragazzina urla: “Sì, io lo so! È il nome della scuola mia!... Ecco, questi cinque mesi vorrebbero andare in direzione contraria all'aria del tempo e affermare con forza tutta l'intelligenza, la bellezza, l'emozione, la cultura, la moralità, che sono contenute nell'opera di Fellini.
La gioia di scoprirlo e riscoprirlo, più grande di quello che era parso ai suoi contemporanei, capace come nessun altro di raccontare la trasformazione antropologica dell’Italia: dalle strade sterrate dei suoi primi film, all’annuncio del boom, alla scoperta della psicoanalisi, all’Italia della televisione. Unica voce d’artista a protestare contro la devastazione dei suoi film operata dalle interruzioni televisive. Moltissimi saranno gli ospiti, collaboratori di Fellini, studiosi, artisti, intellettuali, amici. Iniziamo con Emir Kusturica che, la sera del 24 marzo, presenterà Amarcord.
Fellini. Dall’Italia alla Luna, curata da Sam Stourdzé, analizza la nascita e lo sviluppo del mito felliniano liberandosi dall’approccio cronologico per avvicinarsi al regista attraverso le sue ossessioni: quelle che lo hanno ispirato, il suo immaginario onirico, le scene, le location e i backstage dei film, l’iperproduzione iconografica della cultura popolare contemporanea. La mostra mette in relazione estratti di film, documenti fotografici, resoconti giornalistici, immagini televisive, disegni, documenti e materiali legati al lavoro del regista e arriva negli spazi del MAMbo nell’anno in cui ricorre il 50° anniversario dell’uscita de La dolce vita con un allestimento completamente rivisto. Dal Jeau de Paume di Parigi – dove è rimasta allestita con grande successo di pubblico fino al gennaio scorso con il titolo Fellini, la grande Parade – l’esposizione approda a Bologna con un diverso titolo e due sezioni del tutto nuove: La magia del fuori sinc – curata da Tatti Sanguineti e Roberto Chiesi e dedicata a ‘Fellini e la voce’, con numerosi materiali audiovideo – e una carrellata di manifesti originali dei principali film del maestro riminese, provenienti da una collezione privata ed ora acquisiti dalla Cineteca di Bologna.
Cultura popolare, Fellini al lavoro, La città delle donne e Invenzione biografica sono le principali aree tematiche del percorso espositivo, che si caratterizza per il coinvolgente impatto multimediale. All’interno sono visibili oltre 200 fotografie, 50 disegni autografi, 30 postazioni audio-video di cui 12 videoproiezioni, centinaia di documenti, estratti da riviste, locandine, manifesti, diapositive, copertine. Attraversando le sale, i visitatori avranno modo di prendere confidenza con i temi che hanno dato forma al lavoro del Fellini regista e che hanno affascinato il Fellini uomo: il circo, le caricature, i fotoromanzi, la donna nelle sue polimorfe incarnazioni, la ri-creazione della realtà a Cinecittà, l’ambivalenza del sentimento religioso, l'immaginazione che sfida la realtà, la psicanalisi e il sogno, la relazione con i media, la fascinazione per le riviste illustrate, il rifiuto per la televisione, l’invenzione delle parole. Particolare spazio è riservato alle immagini in movimento messe in rapporto dialettico con le immagini fisse: una serie di schermi e proiezioni presentano estratti e montaggi di lavori di Fellini, accanto a nastri di prova, scene tagliate, filmati e cinegiornali dell’epoca.
L’esposizione al MAMbo e le proiezioni sono strettamente correlate e per questo per tutto il periodo della manifestazione MAMbo e Cineteca propongono le seguenti agevolazioni: