Erbe in fiore a Casola Valsenio Ravenna
dal 30 al 31 maggio 2009
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Numerose sono le erbe selvatiche ed aromatiche in grado di conferire profumi e sapori originali ai cibi, con la possibilità di dare vita a nuovi abbinamenti gastronomici e nuove ricette lungo quella linea ideale che congiunge le tavole ed i piatti della tradizione contadina alla ristorazione dei giorni d’oggi.
Così come, ancora più inaspettatamente, numerosi sono anche i fiori commestibili che, oltre ad essere impiegati per dare colore alle pietanze, ne migliorano le caratteristiche organolettiche. Maestri nell’utilizzo di erbe e fiori nella gastronomia sono gli abitanti di Casola Valsenio, importante borgo nel comprensorio turistico delle “Terre di Faenza” in Provincia di Ravenna, uno dei Comuni più boscosi d’Italia dove il rispetto ambientale non è una scoperte recente e la particolare cultura ed attenzione verso prodotti naturali permette di fregiarsi del titolo di “Comune delle Erbe e dei Frutti Dimenticati”. Nel territorio di questa vera e propria “perla verde” collinare si trova un interessantissimo e quanto mai qualificato “Giardino delle Erbe”, avviato nel 1938 da Augusto Rinaldi Ceroni, al quale è oggi intitolato.
Qui si possono ammirare oltre 400 specie di erbe officinali ed aromatiche, autoctone e non, utilizzate anche in ambito medico, erboristico e cosmetico. La gastronomia della zona, ed in particolare quella di Casola Valsenio, quindi, non poteva non essere influenzata da tutto questo, tant’è che il Giardino delle Erbe ed i ristoranti del paese danno vita all’iniziativa “Erbe in Fiore”. In programma – in quello che è anche il periodo di maggior fioritura e maggior splendore del Giardino delle Erbe – ci sono visite guidate, degustazioni, conferenze e laboratori per conoscere ed utilizzare le erbe officinali in cucina; inoltre prende vita anche un originale mercatino di fiori officinali, al naturale e lavorati.
In occasione della giornata delle “Erbe in Fiore” i ristoranti di Casola Valsenio propongono menù a base di erbe, con specialità uniche quali zuppa di topinambur e levistico, zuppa di fiordalisi, tortelli di borragine, sformato di spinaci e calendula, filetto di maiale ai semi di coriandolo, terrina d’anatra con gelatina di cotogne e numerose altre pietanze.
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