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Elisabetta II, la danza macabra di Roberto Herlitzka al Teatro Comunale di Ferrara

dal 13 al 16 gennaio 2011

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Ferrara Altro

Descrizione dell'Evento

Roberto Herlitzka Il celebre attore sarà in scena dal 13 al 16 gennaio nella stagione di Prosa con una delle ultime opere di Thomas Bernhard

Una carriera tra cinema e teatro

Roberto Herlitzka, attore teatrale e cinematografico, ha lavorato in molteplici produzioni ricevendo riconoscimenti tra i quali il “Nastro d’Argento” quale miglior attore per l’intensa interpretazione di Aldo Moro prigioniero delle brigate rosse nel film Buongiorno, notte di Marco Bellocchio (2004) e un Premio Gassman come miglior attore per gli spettacoli teatrali Lasciami andare madre e Lighea. In teatro ha lavorato con i registi Orazio Costa, Luigi Squarzina, Luca Ronconi, Mario Missiroli, Gabriele Lavia, Antonio Calenda e Lina Wertmuller.

Dopo più di 10 anni di assenza, ritorna sul palcoscenico del Teatro Comunale Roberto Herlitzka, attore ‘solitario’ della scena italiana e massimo virtuoso della parola, che a Ferrara era stato l'ultima volta nella stagione 1999-2000 impegnato nel Mercante di Venezia di Shakespeare. Già interprete di successo di altre opere di Thomas Bernhard (tra cui Semplicemente complicato e Gelo), Herlitzka da giovedì 13 a domenica 16 gennaio porterà in scena, con la regia di Teresa Pedroni e altri otto attori (Gianluigi Pizzetti, Stefano Gragnani, Marisol Gabbrielli, Alessandra Celi, Mariella Fenoglio, Antonio Sarasso, Simone Faucci), una delle ultime pièce scritte dal dissacrante drammaturgo austriaco, mai rappresentata in Italia: Elisabetta II.
Carico di un’ironia trasgressiva sino al limite della “sgradevolezza,” il testo si scaglia contro il mondo dei potenti. In Elisabetta II uno scontroso industriale incattivito dalla vecchiaia si prepara a ricevere nel suo appartamento, di un elegante palazzo, gli invitati di suo nipote venuti ad acclamare dal suo balcone la regina d’Inghilterra in visita a Vienna.In un clima ossessivo, ripetitivo, monologante il protagonista impossibilitato al movimento, inchiodato su una sedia a rotelle, usa gli strumenti della parola per tessere un continuo eloquio martellante ai danni del cameriere che funge da testimone di questa danza macabra alle spalle di tutti e di tutto. Un rosario di invettive acri e cromaticamente esaltanti risuonano perennemente nelle orecchie del cameriere Richard. Una specie di Finale di partita beckettiano ambientato in un’atmosfera con valenze meno metafisiche attraversata da momenti che suscitano forte ilarità grazie all'esas perazione a cui ricorre Herrenstein per giustificare il suo rifiuto verso il mondo. Gran finale, la classica beffa di Bernhard: il potere messo finalmente alla berlina con un espediente di massima teatralità.

Diretto con mano misurata e rispettosa del testo da Teresa Pedroni, Herlitzka offre un’ottima prova d'attore, vestendo i “panni irritanti” che in realtà coprono la fragilità interiore del protagonista di quest'opera del 1987, scritta da Bernhard due anni prima di morire, ad appena 58 anni, dopo una vita vissuta sempre fuori dagli schemi, tra amori e forti insofferenze, per l'Austria, per i potenti, ma anche per la massa, per le consuetudini e i luoghi comuni. La scenografia di Alessandro Chiti, lascia intuire tracce di festa sullo sfondo, riservando il primo piano ai monologhi sferzanti e interamente da gustare del protagonista. I costumi sono di Roberto Posse e Nathalie Von Teufenstein. Le musiche sono firmate da Arturo Annecchino e le luci da Luigi Ascione.

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