dal 20 al 21 gennaio 2007
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Teatro Due - dal 20/01/2007 al 21/01/2007
DISCO PIGS
di Enda Walsh
PER INFORMAZIONI O PRENOTAZIONI
Fondazione Teatro Due Teatro Stabile di Parma e Reggio Emilia
Viale Basetti, 12/a
Tel. +39 0521230242
info@teatrodue.org
http://www.teatrodue.org
DISCO PIGS
di Enda Walsh
uno spettacolo di Valter Malosti
coreografie Michela Lucenti
in scena Michela Lucenti e Valter Malosti
e con Emanuele Braga, Yuri Ferrero, Emanuela Serra
scene Paolo Baroni
luci Francesco Dell'Elba
costumi Patrizia Tirino
maschere Stefano Perocco di Meduna suono G.U.P. (Giuseppe Alcaro)
traduzione, adattamento, scelte musicali Valter Malosti
musiche Allun, Aphex Twin, Craig Armstrong, Asian Dub Foundation, Mark Bingham, David Bowie, Bjork, Leigh Carline, Castellina-Pasi, Frank Churchill, Cory, John D'Andrea, Depeche Mode, Brian Eno, Philip Glass, Hanna-Barbera, Hell, Joe Henry, Jim Lerios Jamieson, Leftfield, György Ligeti, Matmos, Jesse Mccartney, Natalie Merchant, Jeff Mills, Me'shell Ndegéocello, Larry Morey, Nine Inch Nails, Nocturnal Emission, Prodigy, Trent Reznor, Santos, Ringo Starr, Michael Stipe, Karlheinz Stockhausen, The Roches, Carl Stalling, Tricky, Ned Washington, Hector Zazou
collaborazione alla creazione Balletto Civile
Lo Spettacolo
"
Disco Pigs
" come commedia dell'arte rivisitata, cioè ripassata nel doppio filtro della drammaturgia e della danza contemporanea. Una "
disco opera". Questo lavoro rappresenta l'inizio di una ricerca che affronto, attraverso un lungo percorso di prove/laboratorio, con una straordinaria danzatrice e coreografa: Michela Lucenti (che ha coinvolto nel progetto una parte rilevante del suo ensemble di danzatori del Balletto Civile). Ed è anche il proseguimento di una ricerca comune con tutto il gruppo di lavoro di
"Giulietta". Ho sempre visto in questo testo un potente vettore di energia per gli attori a patto di divorarlo e risputarlo fuori con un lavoro fisico e vocale capillare e intenso per rendere il racconto, l'emozione del racconto e il suo grottesco incedere. Due flussi ininterrotti, organici, che immagino srotolati come strisce di un fumetto estremo attraverso il pulsare e l
a forza vitale della musica, un paesaggio sonoro, ma anche luminoso, in continua trasformazione che dovrà restituirci il paesaggio interiore dei due ragazzi abitato da presenze e visioni, e soprattutto il pulsare della vita che batte senza mezze misure dentro quei corpi che ci saranno offerti in una danza barbara senza fine.