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Incontro sul servizio Disco Bus Parma

dal 01 gennaio al 30 ottobre 2009

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Parma Altro

Descrizione dell'Evento

Parma, 20 giugno 2009 – C’è un mezzo che dà la possibilità di vivere la notte senza correre rischi sulla strada: si chiama Disco Bus e sono stati 5000 i ragazzi che l’hanno utilizzato nei mesi di marzo, aprile e maggio per raggiungere i locali notturni il venerdì e sabato sera.

Si tratta di un servizio promosso dalla Provincia di Parma per favorire una mobilità collettiva notturna “in sicurezza” offrendo ai giovani che si intrattengono nelle discoteche e nei numerosi locali dei territori di Parma e Reggio Emilia un’alternativa all’uso dell’automobile. Dopo la prima esperienza sperimentale condotta nel marzo e aprile 2007, il Disco Bus è cresciuto “allargando il giro”: grazie alla sottoscrizione di un protocollo d’intesa con la Provincia di Reggio Emilia e il coinvolgimento di Tep e Act è stato possibile potenziare il servizio sulle due province.
Il bilancio di questi tre mesi di attività è stato presentato alla stampa stamattina in Provincia dagli assessori Tiziana Mozzoni e Filippo Carraro e dal direttore della programmazione dell’Azienda Tep Raimondo Brizzi. È inoltre intervenuto Stefano Cantoni di Confesercenti. I dati sulle presenze a bordo degli autobus notturni mostrano un risultato positivo: “Il servizio si è rivelato utile ed efficace, è un’esperienza di cui possiamo dirci davvero soddisfatti – ha osservato l’assessore ai Servizi sociali Mozzoni – Abbiamo dimostrato che agendo bene queste iniziative funzionano, e infatti i ragazzi hanno apprezzato moltissimo il servizio.” L’ascolto delle reali esigenze dei giovani ha permesso di dare vita a un’iniziativa che veramente andasse incontro alle loro richieste, come l’ampliamento della tratta alla provincia di Reggio: “Oggi abbiamo una conoscenza approfondita delle problematiche e delle reali capacità del servizio, per cui possiamo lavorare per migliorarne ancora di più la qualità”, ha aggiunto l’assessore alla Viabilità Carraro, che ha sottolineato l’importante contributo del progetto nel contrastare il grave fenomeno delle stragi del fine settimana: “È sufficiente guardare la cronaca quotidiana per rendersi conto che si tratta di un fenomeno devastante. Un ente pubblico deve porsi costantemente il problema della sicurezza, e interventi come questo offrono una soluzione dall’impatto immediato”. Il successo del Disco Bus è ancor più rilevante se si riflette sul significato che ha l’uso dell’automobile, in particolare per i più giovani: “Portare sui mezzi pubblici 5000 ragazzi è un grande risultato, perché a vent’anni si tende a identificare l’auto con la libertà da poco acquisita. Rinunciarvi non è un passo così immediato”, ha continuato Carraro. La realizzazione del progetto è stata possibile grazie a un lavoro sinergico con la Provincia di Reggio Emilia che si è rivelato fondamentale per il successo del servizio: “I territori non sono chiusi ma in continuo collegamento – ha aggiunto Carraro - grazie ai flussi di persone che si spostano attraversandone i confini. Diventa quindi necessario che i bacini collaborino sempre di più tra loro.” La sinergia ha interessato anche le due aziende del trasporto pubblico Tep e Act che hanno reso possibile l’attivazione delle linee: “L’integrazione dei due servizi di trasporto non è stata semplicissima - ha detto Brizzi ma la forte volontà di offrire questa possibilità ai giovani ha permesso di superare le difficoltà gestionali e raggiungere l’obiettivo, il cui punto di forza è lo sviluppo lineare nel percorso: questo aspetto ha facilitato molto la comprensione del servizio da parte di tutti.” Il percorso degli autobus notturni si sviluppa in gran parte lungo il trafficatissimo asse della via Emilia: parte da Salsomaggiore Terme, raggiunge Fidenza e prosegue verso Reggio Emilia, attraversando Parma e S.Ilario (con una deviazione per Taneto di Gattatico), e arrivando fino a Rubiera. Nel senso opposto va da Rubiera a Salso. Lungo la strada sono attive tutte le fermate Tep e Act. Il Disco Bus si rivela così un reale strumento di prevenzione: “I dati che abbiamo raccolto a bordo degli autobus ci dicono che la maggioranza degli utenti è composta da maggiorenni, questo significa che il servizio costituisce una reale alternativa all’uso del mezzo privato”,Ha aggiunto Brizzi. Un ulteriore elemento positivo è stato l’interazione con gli operatori dei locali notturni, come ha sottolineato Cantoni: “I gestori degli esercizi hanno appoggiato con convinzione il progetto del Disco Bus, dimostrando un atteggiamento davvero responsabile. Continueremo su questa strada cercando di aumentare la comunicazione sui locali aderenti”. La scommessa per i prossimi mesi è quella di convincere più locali possibile ad aderire attraverso incentivi all’uso del mezzo pubblico: “È fondamentale che grazie a uno sconto sulla consumazione all’interno delle discoteche il biglietto dell’autobus non costi nulla ai ragazzi” ha osservato Carraro a questo proposito. Ma gli obiettivi per il futuro non sono solo questi: il Disco Bus vuole diventare un vero e proprio strumento itinerante per la sicurezza, la prevenzione, l’informazione e la sensibilizzazione dei giovani sui comportamenti a rischio durante la guida, con particolare attenzione all’uso di alcool e di altre sostanze, coinvolgendo in prima persona i ragazzi come risorsa e come promotori di comportamenti più sicuri. Durante questi mesi, per osservare e valutare l’andamento del servizio e per programmare ulteriori iniziative per il futuro, operatori della Comunità Betania hanno contribuito a realizzare un’osservazione che ha fornito dati utili sull’utenza. “L’indagine è il punto di partenza per poter arricchire il servizio attraverso un’informazione che coinvolga i ragazzi - ha concluso Mozzoni. “L’obiettivo futuro è quindi quello di superare il concetto di semplice trasporto notturno e promuovere, alla ripresa del servizio, quando il progetto sarà definito in tutti i suoi aspetti, un’attività di animazione e sensibilizzazione”. L’utilità e la validità del Disco Bus sono confermate dal fatto che, alla ripresa dell’attività, il servizio sarà in parte finanziato dal Ministero delle Politiche Giovanili per il suo contributo concreto alla sicurezza.

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