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Dacia Maraini presenta il suo ultimo libro 'Il treno dell'Ultima Notte'

il 12 luglio 2008

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Bellaria Rimini Altro

Descrizione dell'Evento

A Bellaria il 12 luglio 2008 alle ore 21:30, presso il Parco di Casa Panzini, La grande scrittrice Dacia Maraini, presenta il suo nuovo lavoro letterario intitolato "il treno dell'ultima notte"

Biografia Dacia Maraini dal sito ufficiale www.daciamaraini.it
Dacia Maraini nasce a Fiesole il 13 novembre del 1936. La madre, Topazia, é pittrice e appartiene a un'antica famiglia siciliana, gli Alliata di Salaparuta. Il padre, Fosco Maraini, per metà  inglese e per metà  fiorentino, é un etnologo conosciuto che ha scritto diversi libri sul Tibet e sul Giappone.

I primi anni
Desideroso di lasciare l'Italia fascista, Fosco Maraini partecipa ad un concorso internazionale e vince una borsa di studio per uno studio sugli Hainu nel nord del Giappone, dove andrà  a vivere con la sua famiglia, tra il 1938 e il 1947. Gli Hainu sono una popolazione in via di estinzione stanziata nell'Hokkaido. Dal 1943 al 1946, la famiglia Maraini, insieme con altri italiani, é internata in un campo di concentramento, per essersi rifiutata di riconoscere ufficialmente il governo militare giapponese. Questo governo, infatti, nel '43 aveva fatto un patto di alleanza con l'Italia e la Germania e chiese ai coniugi Maraini di firmare l'adesione alla repubblica di Salò, cosa che appunto non fecero.
Nella sua collezione di poesie "Mangiami pure", del 1978, la scrittrice racconta proprio delle atroci privazioni e sofferenze, provate in quegli anni, fortunatamente interrotti dall'arrivo degli americani.

Rientrata in Italia, la famiglia Maraini si trasferisce in Sicilia, presso i nonni materni, nella Villa di Valguarnera di Bagheria, dove le tre figlie cominciano gli studi. La povertà  é una costante di quegli anni di difficile adattamento al nuovo ambiente.
Qualche anno dopo la famiglia si divide. Il padre va ad abitare a Roma, la madre resta a Palermo con le tre bambine che frequentano le scuole della città .
Quando Dacia Maraini compie i diciotto anni decide di andare a vivere a Roma con il padre. Qui prosegue il liceo, si arrangia per guadagnare, facendo lavori diversi: l'archivista, la segretaria, la giornalista di fortuna.

A ventuno anni fonda, insieme con altri giovani, una rivista letteraria, "Tempo di letteratura", edita da Pironti a Napoli e comincia a collaborare con riviste quali "Paragone", "Nuovi Argomenti", "Il Mondo".

Anni Sessanta
Nel corso degli anni Sessanta si sposa con Lucio Pozzi, pittore milanese (dal quale si divide dopo quattro anni di vita in comune) e pubblica i suoi primi romanzi. Nel 1962 presso l'editore Lerici: "La vacanza". Nel 1963 "L'età  del malessere" che ottiene il premio internazionale degli editori "Formentor". Il terzo romanzo "A memoria" del 1967 é pubblicato da Bompiani. Per la Feltrinelli con il titolo "Crudeltà  all'aria aperta" pubblica nel 1966 le sue poesie. Il libro viene recensito con molto favore dallo scrittore Guido Piovene.

Nel corso di questi anni Dacia Maraini comincia ad occuparsi anche di teatro fondando, insieme ad altri scrittori, il Teatro del Porcospino, in cui si rappresentano solo novità  italiane: Gadda, Moravia, Wilcock, Siciliano, Maraini e Parise.
Lei stessa, dalla seconda metà  degli anni Sessanta scriverà  molti testi teatrali, tra i quali: "Maria Stuarda", che ottiene un grande successo internazionale (tradotto e rappresentato in ventuno paesi e ancora si continua a rappresentare); "Dialogo di una prostituta con un suo cliente", pubblicato da Images di Padova, (tradotto e rappresentato negli anni seguenti prima a Bruxelles, poi a Parigi e quindi a Londra e ancora in quattordici paesi diversi); "Stravaganza"; fino ai recenti "Veronica, meretrice e scrittora" e "Camille".
A Roma incontra Alberto Moravia che nel 1962 lascia la moglie e scrittrice Elsa Morante, per lei.
Nel 1968 esce un libro di racconti, "Mio marito" edito da Bompiani, due anni dopo Einaudi pubblica il suo libro di teatro "Ricatto a teatro e altre commedie''.

Anni Settanta - Ottanta
Nel 1973 fonda, assieme con Lù Leone, Francesca Pansa, Maricla Boggio e altre, il teatro della Maddalena, gestito e diretto da donne. Il teatro, infatti, é sempre per Dacia Maraini anche un luogo per informare il pubblico riguardo a specifici problemi sociali e politici. Nel 1972 viene pubblicato il ramanzo "Memorie di una ladra", dal quale Monica Vitti ne ricava il fil "Teresa la ladra" e nel 1975 esce per Einaudi "Donna in guerra", pubblicato in sei lingue.

Nel 1980 esce "Storia di Piera" scritto in collaborazione con Piera Degli Esposti. il libro avrà  otto edizioni. Marco Ferreri ne ricaverà  un film con Marcello Mastroianni, Hanna Shigulla e Isabelle Huppert.
Del 1984 é il romanzo "Il treno per Helsinki", edito da Einaudi. Il libro viene tradotto in cinque lingue. Nel 1985 segue “lsolà­na" pubblicato da Mondadori (Premio Fregene 1985, ripubblicato da Rizzoli nel 1992; tradotto in cinque paesi).

Anni Novanta
Nel 1990 esce "La lunga vita di Marianna Ucrìa" accolto molto positivamente dalla critica e dal pubblico. Il libro riceve, il premio Supercampiello. Pochi mesi dopo gli sarà  assegnato il premio "Libro dell'anno 1990” (tradotto in diciotto paesi), da cui é stato tratto l'omonimo film di Roberto Faenza "Marianna Ucrìa"; oltre i premi: Quadrivio (Rovigo), Apollo (Salerno), "Reggio Calabria".
Nel 1991 esce una raccolta di poesie dal titolo "Viaggiando con passo di volpe", edizione Rizzoli (Premi: Mediterraneo 1992 e Città  di Penne 1992).
Ancora nel 1991 viene pubblicato il libro di teatro "Veronica, meretrice e scrittora" che prende il premio "Fondi La Pastora" nel 1992.
Nel 1993 esce, presso Rizzoli, il libro "Bagheria" che conosce subito un buon successo di pubblico e di critica. Intanto, il teatro Stabile di Catania rappresenta la versione teatrale di "Marianna Ucrìa" con l'adattamento dell'autrice, la regia di Lamberto Pugelli, la partecipazione di Paola Mannoni e Umberto Ceriani.
Nel 1994 viene pubblicato il Romanzo "Voci"(Premi: Vitaliano Brancati - Zafferana Etnea 1997; Città  di Padova 1997; Internazionale per la Narrativa Flaiano 1997; tradotto in sette paesi). Nel 1996 esce il saggio "Un clandestino a bordo". Nel 1997 un altro romanzo: "Dolce per sè", Nel 1998 viene pubblicata l'antologia di poesia "Se amando troppo". Del 1999 il libro di racconti "Buio" la violenza sull'infanzia e sull'adolescenza raccontata in dodici storie, che riceve il premio Strega.

Anni Duemila
Sempre pubblicati dall'editore Rizzoli seguono "Fare teatro (1966-2000)" che raccoglie quasi tutta l'opera teatrale di Dacia Maraini, "Amata scrittura", un libro sulla trasmissione televisiva condotta dall'autrice, nel 2000, e nel 2001 "La nave per Kobe" (il viaggio che la famiglia Maraini compì per raggiungere il Giappone, da Brindisi a Kobe). Nello stesso anno Fabbri pubblica il libro di favole "La pecora Dolly".
Nel 2003 scrive "Piera e gli assassini" in collaborazione con Piera degli Esposti.
Nel 2004 la scrittrice pubblica con Rizzoli il romanzo "Colomba", nel quale accompagna i lettori alla scoperta di una storia dai contorni fiabeschi: una ragazza scompare nei boschi del parco nazionale dell'Abruzzo, la sua giovane nonna prende a cercarla. I motivi della ricerca si mescolano con quelli della memoria familiare e della memoria collettiva di una regione che ha conosciuto la povertà , la pastorizia, il brigantaggio, il terremoto, l'emigrazione di massa.
Dacia Maraini é oggi una tra le più conosciute scrittrici italiane, e probabilmente la più tradotta nel mondo. La fama della Maraini é dovuta inoltre anche al suo grande talento come critico, poetessa e drammaturgo.
Si é dedicata e continua a dedicarsi al teatro, che vede come il miglior luogo per informare il pubblico riguardo a specifici problemi sociali e politici.

Una giovane donna percorre in treno i paesi dell'Est europeo, oltre la «cortina di ferro» - siamo nel 1965 - per inseguire un sogno delicato e fragile, per riallacciarsi a un mondo e a un tempo che non si rassegna a considerare perduto. CHe cosa cerca sotto i cieli grigi della guerra fredda la protagonista del Treno dell'ultima notte, l'eroina di Dacia Maraini che porta, come un presentimento, il nome di Maria Amara? àˆ una giornalista alle prime armi, ma l'impegno professionale é poco più che un pretesto. Spera, si illude di trovare le tracce di Emanuele, scomparso nel vortice della Seconda guerra mondiale.
    Si conobbero bambini, appena adolescenti, a Firenze dove entrambi abitavano. Dal giorno in cui il ragazzo le apparve tra i rami di un ciliegio e fece cadere ai suoi piedi un lucido frutto (quel ricordo é un leit-motiv del romanzo) si giurano ingenuamente amore eterno. Ma allo scoppio del conflitto Emanuele, che appartiene a una facoltosa famiglia ebraica, si trasferisce a Vienna, di cui gli Orenstein sono originari. A muoverli é il patriottismo, una orgogliosa fedeltà  all'Austria, che tuttavia non paga agli occhi del nazismo. Finiranno infatti, trasecolati, in un campo di concentramento e poi ad Auschwitz. Le loro traversie, e l'uccisione dei genitori, sono raccontate da Emanuele in lunghe, affettuosissime lettere ad Amara, non chè in un diario riemerso fortunosamente dalle rovine del ghetto di Ludz.
    Adesso la donna, che ha alle spalle un matrimonio fallito, si é risolta a placare l'ossessivo ricordo del «suo» ragazzo. Vuole sapere se é sopravvissuto o in che modo abbia trovato la morte. E porta con sè, come un talismano, le sue lettere, che compulsa per farso coraggio.
     L'avvio, inevitabile, della ricerca é Auschwitz, che riserva soltanto la testimonianza storica di un generalizzato sterminio. L'indagine di Amara si volge allora ai pochi superstiti, agli eventuali parenti di Emanuele, in una frustrante erranza tra Cracovia, Budapest e Vienna. Le difficoltà  burocratiche, la propensione ottusa alla dimenticanza sono compensate dal generoso sostegno di Horvath, il bibliotecario magiaro scampato alla mattanza di Stalingrado, e di Hans, esperto in migrazioni, per il quale sembra nascere in Amara un possibile, esitante affetto.
     Ad ogni incontro si risvegliano dolori sopiti, si aggiungono nuove rivelazioni sulle pratiche immonde dei Lager. Forse con qualche insistenza di troppo sul tema, che suona sia pure nobilmente didascalica, da parte di Dacia Maraini.
    La svolta avviene nei giorni di ottobre, quando Amara e gli amici vengono sorpresi a Budapest dalla rivolta ungherese e dalla spietata repressione sovietica. Quei fatti che sconvolsero il mondo e aggiunsero una macchia indelebile sulle bandiere del comunismo vengono raccontate in presa diretta con un forte respiro epico. L'orrore del passato sembra prolungarsi nel presente e quasi preluldere alla rivelazione ultima sul destino di Emanuele, che segnerà  per Amara una agghiacciante sconfitta.
    Queste, per sommi capi, le vicende di un romanzo gremito di storie, situazioni e risentite figure, animato da un grande impegno morale e civile, certo il più riuscito dopo La lunga vita di Marianna Ucrìa. Rappresenta per Dacia Maraini una personale resa dei conti con le zone buie, abissali, del Novecento (nelle quali entra anche l'esperienza del fascismo, di cui la famiglia di Amara ha patito a Firenze la violenza). Compie con la sua protagonista un viaggio nel regno dei morti, su quel treno che viaggia in una Europa dove sopravvivono, tra cse bombardate e campi minati, nella penuria di viveri e speranze, le cicatrici della guerra e dell'odio.
    Il «threnos», che é mezzo di trasporto ma allude anche, genericamente, al canto funebre. Amara, che ama i buoni libri, porta con sè, come avallo e memento, il conradiano Cuore di tenebra, solcato da una vacua e tesa disperazione. Ma affiora anche, tra le sue letture, L'idiota di Dostoevskij. Le é caro il principe Myskin, per il suo «sorriso devastato ed ebete (che) lo spingeva verso i precipizi del mondo». Ammira quel personaggio «animato da una compassione assoluta e quindi irragionevole, purissima e quindi splendida». E dal decaduto boiardo russo sembra aprirsi nel romanzo lo spiraglio di fraterna condivisione, di umana pietà  che interviene a lenire le crudeltà  e le irragionevolezze della Storia.

di Lorenzo Mondo
da TuttoLibri (26 aprile 08) da www.24sette.it/contenuto.php?idcont=1468

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