Fabrizio Bonoli: I sistemi del Mondo da Aristotele a Copernico
il 07 ottobre 2010
vedi sulla mappaRiccione Rimini Altro
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Ogni elemento possiede due delle quattro qualità (o «attributi») della materia:
il secco (terra e fuoco), l'umido (aria ed acqua), il freddo (acqua e terra), il caldo (fuoco e aria).
Ogni elemento ha la tendenza a rimanere o a tornare nel proprio luogo naturale, che per la terra e l'acqua è il basso, mentre per l'aria e il fuoco è l'alto. La Terra come pianeta, quindi, non può che stare al centro dell'universo, poiché è formata dai due elementi tendenti al basso, e il "basso assoluto" è proprio il centro dell'universo. Ecco il sistema del mondo tolemaico geocentrico.
Aristotele era convinto dell'unicità e della finitezza dell'universo: l'unicità perché se esistesse un altro universo sarebbe composto sostanzialmente dei medesimi elementi del nostro, i quali tenderebbero, per i luoghi naturali, ad avvicinarsi al nostro fino a ricongiungersi completamente con esso, ciò che prova l'unicità del nostro universo; la finitezza perché in uno spazio infinito non potrebbe esistere alcun centro, ciò che contravverrebbe alla teoria dei luoghi naturali. Il pensiero di Aristotele ha fortemente condizionato per secoli il pensiero occidentale e non a caso si usa parlare di rivoluzione copernicana riferendosi al sistema eliocentrico elaborato da Copernico.
Bruno Marano è Professore di Astrofisica dell’Università degli Studi di Bologna.
Copernico. Il nucleo centrale della teoria di Copernico, l'essere il Sole al centro delle orbite degli altri pianeti, e non la Terra, fu pubblicato nel libro “De revolutionibus orbium coelestium” (Delle rivoluzioni dei corpi celesti) a Norimberga nel 1543, l'anno della sua morte. Il libro è il punto di partenza di una conversione dottrinale dal sistema geocentrico a quello eliocentrico e contiene gli elementi più salienti della teoria astronomica dei nostri tempi, comprese una corretta definizione dell'ordine dei pianeti, della rivoluzione quotidiana della Terra intorno al proprio asse, della precessione degli equinozi. La “rivoluzione copernicana”, scardina la concezione della "centralità" della terra - e quindi anche dell'uomo - nell'universo, rappresenta perciò il più sconvolgente mutamento culturale e religioso della storia dell'umanità e pone le basi dell'esplorazione dell'universo
Giordano Bruno. L’universo infinito. La filosofia di Giordano Bruno è caratterizzata dalla simultanea presenza di elementi moderni e tradizionali. La grande intuizione di Bruno fu di capire che il nuovo universo descritto da Copernico distruggeva tutti gli argomenti a favore di un universo finito. La Terra non è più il centro dell’universo e non esiste alcun motivo per mettere il Sole al centro dell’universo. Un centro non esiste. Il Sole è una stella uguale alle altre infinite stelle che popolano un universo infinito. L’infinità dell’universo, l’esistenza di innumerevoli stelle e di altrettante Terre, è l’aspetto più moderno dell’opera filosofica di Bruno.
Le possibilità di impatto disastroso restano comunque basse inoltre allarmi simili dati per altri asteroidi sono rientrati una volta eseguiti calcoli più accurati sulla traiettoria.
Il 21 dicembre 2012 è la data del calendario gregoriano in cui, secondo aspettative e profezie diffuse attraverso siti web, libri e documentari televisivi, si dovrebbe verificare un evento, di natura imprecisata e di proporzioni planetarie, capace di produrre una significativa discontinuità storica con il passato: una qualche radicale trasformazione dell'umanità in senso spirituale oppure la fine del mondo. L'evento atteso viene collegato temporalmente alla fine di uno dei cicli (b'ak'tun) del calendario Maya. Questi scenari non hanno trovato supporto da parte della comunità scientifica internazionale e, in particolare, né da parte della comunità geofisica ed astronomica, né da parte della maggioranza degli studiosi di storia Maya.