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Concerto Venezia e Magentha Vol al Teatro di Predappio

il 29 gennaio 2009

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Descrizione dell'Evento

Abbiamo creato Venezia involontariamente e distrattamente. Com'è successa questa cosa? Quali sono le dinamiche di creazione o di composizione? come può avvenire una creazione involontaria di cose estranee a noi? Probabilmente il punto sta nel metodo di relazione con la musica, cioè "come" venezia si relaziona con la musica.

29 GENNAIO 2009 VENEZIA + MAGENTHA VOL

VENEZIA

http://www.myspace.com/venicescenario
giuseppe coluccelli (chitarre),
mattia zucca (batteria),
lorenzo valpiani (basso),
alessandro degli angioli (pianoforte)
E' un rapporto non esclusivo, naturale, sincero, non forzato e di bisogno. E' utile, e la sua utilità è palpabile . Ed è un rapporto essenziale ma non sempre presente, tutt'altro.
L'attimo della composizione non è casuale, le parti non sono casuali, aspettano solo un qualcosa per essere percepite; è come avere un tavolo con sopra degli oggetti e ricoprirlo con una tovaglia. Gli oggetti rimangono immobili li, solo nascosti dalla tovaglia. L'azione che compie
venezia è la ricerca degli oggetti, è lo svestire la tavola dalla tovaglia in questo caso.
E' una continua lavorazione di suoni, immagini, musica, sensazioni, gusti ecc, che vengono accumulati, assemblati e trascinati al di fuori, non a caso né volontariamente; è proprio qui che c'è il bisogno nel rapporto con la musica. E' lei che permette a Venezia la comprensione e la scoperta di se stessa. E' la musica che crea l'attracco al rinvenimento di quello che abbiamo sentito, toccato, vissuto. Probabilmente è lei che stimola il ricordo e che permette quindi la comprensione.
E' un processo costante che ci fa vedere solo il creato finale tenendo nascosto il procedimento.
Venezia suona per provare a darsi spiegazioni. Suona per viversi e vivere. Per provare ad interpretarsi. Per provare ad approfondirsi. Suona per vedere quello che tiene nascosto.
La musica in venezia non ha metodo, è ragionata ma non segue un metodo.
Venezia nasce da concetti conosciuti proprio grazie ad essa, la mia vita, la nostra vita rende quest'ultimi caldi. Confortanti. Dolci. Ci muoviamo su concetti scoperti con la composizione, conosciuti con venezia e, che pian piano, si colorano della nostra vita.
La melodia si muove su sensazioni concretizzate in note, che vanno a mescolarsi sul fondo assieme ai concetti che strutturano venezia.
Le sorgenti di questo tracciato, di venezia, sono persone, sono altra musica, sono natura, sono tempo, sono sensazioni, sono il nostro corpo.
Il corpo, che vive e permette di comprenderci. proprio esso funge da piano di lavoro per il gruppo. Proprio il corpo rende strano sentirmi."

MAGENTHA VOL

http://www.myspace.com/magenthavol
I Magentha Vol. si sono ritrovati a percorrere la tortuosa strada del rock italiano. Man mano che le conquiste ottenute dal giovane quartetto si fanno più succulente (heineken jammin' festival 2008) l'ago della bilancia fà sempre più paura. Un ago che li condanna a ricercare suoni, arrangiamenti e testi quasi con maniacale riguardo, per non sbilanciarsi nè dalla parte del banale nè da quella dell'inaccessibile.
L'underground italiano, nel rock, ha già da tempo i
sui miti stereotipati che sono certo state importanti influenze per i Magentha Vol. Eppure si può gustare, nei loro spettacoli, il continuo tentativo di uscire da questi schemi, di estenderne l'area semantica, di farsene contaminare. Una danza elettrica, cruda e poetica degna di acrobati pazzi. Rigorosamente senza reti di salvataggio. Il pubblico si sveglia quando fiuta l'odore del sangue. Una delle tante teen band senza respiro decide di darsi una mossa. Cambia tutto. Strumentazione, formazione, sound e pezzi. Dario scrive di se e del mondo in maniera personale ed ermetica rasentando l..incomprensibilità. Gli arrangiamenti, vestiti di ricercatezze e complicanze musicali, invece di incuriosire indispettiscono quelli che, attorno a loro, cercano solo il tutto e subito. I primi Magentha trovano forse la miglior definizione nella rabbia di chi non li comprende e finisce per odiare il loro rock. Ma chi di rabbia ferisce...dopo aver
trovato spazio e riconoscimenti in locali e concorsi della loro zona, i Magentha, vincendo la prima edizione di Forlì4Peace, suonano assieme agli EQU (rassegna stampa vedi forli4PEACE) , partecipano a “i miti della musica” ,condotta da Red Ronnie, esibendosi al Motorshow di Bologna e arrivano sul palco di San Remo Rock grazie ad un primo demo realizzato negli studi Artambo di Milano. Nel 2006 mettono a fuoco nuove soluzioni musicali ampliando i loro orizzonti realizzando un secondo demo a CosaBIT di cui un pezzo è stato mandato in onda su la radio rai RADIO 1 . Stufi però di pezzi campati nell’aria e idee in concluse decidono di bloccare tutto in un unico pacchetto. Nasce così l’idea di fare un primo album auto prodotto, per far emergere meglio alla “luce del sole” le loro esperienze, sensazioni e sentimenti accumulatesi nel loro subconscio in questi primi anni. Da qui il nome dell’album: SUB. Alcuni pezzi verranno poi trasmessi su RADIO 6023. L’album è presentato al Madama Dorè il 25 aprile (rassegna stampa) Questa nuova idea di rinascita sfocia anche nella modifica del nome, il quale viene integrato da una nuova parola. I nuovi Magentha VOL. sono quindi un arrivo ma anche un nuovo punto di partenza per nuove sperimentazioni e ricerche. I nuovi stimoli fanno scoppiare quella mina che rende i brani della band mutilati, incisivi, urlanti e violenti. Nel 2008 il gruppo viene selezionato per suonare all’ HEINEKEN JAMMIN FESTIVAL attraverso il Contest realizzato in italia. Sono chiamati a radio Zero, dove dopo un intervista viene passata Nuova Gestazione. L..ambiente universitario, le disillusioni e la presa di coscienza di una scena musicale italiana sofferta e impraticabile sono lo sfondo del loro lavoro discografico indipendente che raccoglie il loro percorso intriso di sapori psichedelici, distorsioni stoner e ballate al piano.

Luogo dell'Evento e gli Hotel nei dintorni