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Descrizione dell'Evento

Concerto Minimo Indispensabile : alla Fabbrica delle Candele di Forlì il 19 Luglio 2011 concerto dei ragazzi forlivesi.

Componenti:

Stefano Naldi (Voce) Leonardo Ferniani (Piano) Marco Zamagna (Chitarra) Giorgio Compagnone (Batteria)

E neppure a farlo apposta avendo a che fare con uno dei rari gruppi musicali che veramente sperimentano semplicemente perché si possono permettere di farlo, ecco che i tre album seguono senza che loro stessi se ne siano resi conto, un iter di crescita ovvio e naturale. Controtempo è il primo passo nell’ambito. Contro tutto, contro tutti e contro corrente. Ed è subito tendenza. Bevo solo, serve appunto”per sentire il sapore”, che potrebbe voler dire saggiamo il terreno.

Quindi lasciamo andare il tutto ascoltandoci e ascoltando il pubblico. Come un elemento umano di paragone, da “ragazzino” il gruppo diviene “adolescente” appunto per provare il sapore e dire la propria. Il secondo album infatti nasce per DIRE, per comunicare la propria opinione sulle cose. E ecco che ora il gruppo diviene giovane uomo, per non dire adulto. Siamo al momento non più del dire ma del DARE. E conseguentemente del darsi. Con la nuova collaborazione dell’autore Rodolfo Santandrea, il gruppo sperimenta sulla propria scrittura e su quella autoriale.

In “ISTINTO ESTINTO” infatti è proprio il mestiere che balza immediatamente fuori anche al primo ascolto. I testi importano ancora eccome, ma è l’esecuzione stavolta che prevale, il gioco dei suoni delle melodie, lo sperimentare su echi e memorie che vanno impercettibilmente o vistosamente a ricordare la storia della musica, con l’evocazione uditiva e emozionale di atmosfere arcaiche, antiche, dal glam al rock all’acid puro 70 alle romanze o filastrocche cinquecentesche, all’ironia colta graffiante o ironica di cantautori anni 60, all’odore d’autunno dell’ esistenzialismo francese … e contemporaneamente nulla di tutto ciò, ma un colore di improvvisazione consapevole come solo il jazz saprebbe rendere, condito da un cuore blues nel concetto interpretativo soprattutto quando i brani vengono presentati in concerto dal vivo.

Il gioco sonoro si arricchisce in questo ultimo lavoro di libertà sia musicali che soprattutto vocali, dove la voce di Stefano Naldi diviene anche motivo musicale ossessivo e liberatorio come un mantra impazzito quando in chiusura la voce diventano LE VOCI che unendosi, sovrastandosi e ripetendosi crea un vortice sonoro che trova paragone solo nella visione ipnotica e moltiplicata all’infinito di un volteggiare perenne da danzatore Derviscio, entro il quale la coscienza dell’ascoltatore si perde in infinite riflessioni senza peso.

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