Concerto Fundacion Astor Piazzolla Pesaro
il 21 febbraio 2008
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L'orecchio teso ad ascoltare le melodie e le musiche pensate, sentite e scritte col cuore dal grande Maestro e qui interpretate con lo stesso trasporto emotivo da questi cinque eccezionali musicisti, giovani eppure sorprendenti…L'occhio che si perde nell'osservare la sensualità dei movimenti, lo sguardo che si fa acuto per osservare l'espressione e la passione che anima i volti dei due ballerini, i toni muscolari dai quali trasudano sforzo e tensione, perfezione e sintonia…si muovono in simbiosi, non vorresti perderti nemmeno un soffio della loro energia, te ne disseti avidamente, non vorresti finisse mai…
I brani si susseguono, impetuosi e passionali, pacati e melanconici, lievi e dolci; il carismatico, e talvolta superbo, Violino si mescola all'austero e melodioso Pianoforte, si rincorrono e si alternano fino a saper farsi leggeri e quasi silenziosi di fronte alla musicalità inconfondibile del Bandoneon, strumento di particolare fattura, come la melodia che ne esce…tanto stridente quanto penetrante, ti invade e pervade, e ti innalza al valore supremo della musica, di questa musica!!! Insieme a loro, nella coralità di questi suoni e di queste parole, spuntano i toni grevi del severo e posato Contrabbasso che impone al nostro orecchio inesperto (il mio soprattutto) i ritmi e la cadenza di questa sorta di trionfale marcia attraverso le porte della nostra anima…
Timida ed introversa, con fare soffuso e inconfondibile, la Chitarra ci prende per mano e, con quelle spizzicate musicalità che le si addicono, ci accompagna alla scoperta di questo nuovo mondo; non sono solo strumenti inanimati bensì sembra si compongano di vita propria attraverso le mani dei musicisti e gli stessi musicisti sembra vivano in funzione di loro: come se si fossero scelti…Osservandoli allora si percepiva nelle loro espressioni il trasporto emotivo e la fusione con il proprio strumento; accompagnavano, ognuno con fare assolutamente personale e particolare, ogni nota con intensi cenni o smorfie, quasi di complicità . Il fatto che ognuno di essi sia sostanzialmente un solista e che quindi abbia raggiunto un elevato grado di maturità artistica attribuisce ad ogni passaggio un'evidente aura di perfezione.Â