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Mostra Ferrara: Chardin. Il pittore del silenzio

dal 17 ottobre 2010 al 30 gennaio 2011

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Ferrara Altro

Descrizione dell'Evento

«Ci si serve dei colori, ma si dipinge con il sentimento.» Con queste parole, Jean Siméon Chardin (1699-1779), contrapponendosi alle regole accademiche allora in voga, sintetizzava il suo modo, all'epoca rivoluzionario, di fare arte.

Dal 17 ottobre Ferrara Arte presenterà la prima mostra italiana dedicata a questo grande protagonista dell'arte del Settecento e uno dei più straordinari pittori di tutti i tempi. La rassegna, a cura di Pierre Rosenberg, massimo esperto dell'artista, Accademico di Francia e Presidente-direttore onorario del Musée du Louvre, vanta inoltre una prestigiosa e inedita collaborazione, quella tra Ferrara Arte e il Museo Nacional del Prado che la ospiterà dopo il debutto ferrarese.

Nonostante non sia molto conosciuto dal grande pubblico italiano, Chardin è considerato uno degli artisti che hanno avuto maggior influenza sulla pittura moderna. L'aver elevato gli oggetti di uso quotidiano e i gesti delle persone comuni a materia di rappresentazione artistica ne fa il vero erede di Vermeer e, al contempo, il punto di riferimento per artisti del calibro di Cézanne, Matisse e Morandi.

Chardin non è solo uno dei più influenti pittori del Settecento, è anche uno dei più originali: tra tutti i generi pittorici, evita proprio quelli che nella Francia del secolo dei lumi sancivano la statura e la fortuna degli artisti, cioè i dipinti di soggetto storico o mitologico, e sceglie di dedicarsi allo studio della realtà quotidiana per dipingerla in maniera innovativa. Attraverso una tecnica stupefacente, incentrata sul rapporto tra tono e colore e sulla variazione degli effetti di luce sugli oggetti e sulle persone, l'artista riesce a trasmettere all'osservatore l'emozione provata di volta in volta di fronte al soggetto

La mostra di Ferrara offrirà l'occasione di ripercorrere le tappe salienti della carriera di Chardin attraverso un'ampia selezione di opere provenienti da musei e collezioni private di tutto il mondo. La rassegna spazierà così dalle nature morte giovanili alle scene di genere della prima maturità, fino al ritorno alla raffigurazione degli oggetti negli anni Cinquanta e agli straordinari capolavori dell'ultimo periodo. Un appuntamento che si preannuncia imperdibile e che consentirà di apprezzare l'opera di un artista che Vincent Van Gogh riteneva «grande come Rembrandt».

Per tutti questi motivi, cara amica, caro amico, desidero segnalarLe questo importante appuntamento. Per ricevere informazioni relative alla rassegna di Palazzo dei Diamanti, ma anche alla nostra bella e vivibile Ferrara, ai suoi musei oltre che ai pacchetti turistici studiati per soddisfare diverse esigenze di ospitalità, potrà rivolgersi al Call Center Ferrara Mostre e Musei che è a Sua disposizione ai recapiti indicati in calce.

Chardin

Protagonista di un capitolo tra i più affascinanti della storia dell'arte europea, Chardin è uno degli artisti francesi che ha avuto maggior influenza sui maestri moderni, come testimonia, fra gli altri, Van Gogh che lo considerava «grande come Rembrandt». Nella Francia del Settecento, dedita alla sontuosa vita di corte e alle voluttuose feste galanti, all'effimero trasformato in sistema di vita, Jean Siméon Chardin (1699-1779) descrive un'altra realtà. Pittore meditativo e raccolto, egli crea le tele meno "parigine" di tutto il secolo dipingendo il silenzio: un silenzio che pervade le sue nature morte, composte con oggetti di uso domestico disposti su semplici tavoli di legno, e le sue scene di interni, in cui i domestici e i rampolli della borghesia francese, assorti nei propri pensieri, sono raffigurati nelle più semplici attività di tutti i giorni. Ogni dettaglio ornamentale è bandito, la pittura, di qualità sopraffina, diviene poesia del quotidiano, un mezzo per esaltare, con sensibilità, i gesti delle persone comuni che Chardin trasforma in grandi protagonisti della sua epoca.

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