Candido da Voltaire
il 23 gennaio 2010
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Vi troviamo il teatro d’attore e quello di figura, il corpo fisico e la marionetta, la maschera e il volto, la narrazione e l’interpretazione.[...]Conte gli dà persino una sfumatura drammatica, senza però rinunciare ad una sorta di strabiliante stanza dei giochi dove sia possibile ogni sortilegio. Luzzati dà certamente una mano. La traversata in barchetta, o la scena della prigione, o l’apparizione della “vecchia senza un a chiappa” recano forte ed inequivocabile l’impronta del Maestro, che diventa spunto per una drammaturgia ilare, festosa, sfottente, ma neppure per un momento triviale o becera. La coloratissima epopea è affidata ad un gruppo di attori che con questo genere di operazioni sembra andare a nozze. (Osvaldo Guerrieri) Il Teatro della Tosse, da sempre, pone al centro del proprio lavoro non l’attore, non il testo, non la regia e nemmeno la scenografia, ma tutti questi elementi in concerto tra loro, dando così forma ad “un sogno al cubo”in cui la fantasia dello spettatore trova stimolo per sempre nuove avventure.