Ippica Sabato sera 5 settembre ore 20 a Cesena una classica da leggenda
il 05 settembre 2009
vedi sulla mappaCesena Altro
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E, dunque, ha nelle vene sangue emiliano e romagnolo e, per questo, è intrigante. Perché è bello, libero, diverso, generoso e, a volte, anche impertinente con i giardini che attraversa.
Ma se la sua portata d’acqua è minimale, non è così per la sua portata sentimentale, per le inenarrabili storie che le sue acque, tra vero e favola, gorgogliano metro dopo metro.
Il suo massimo è a Cesena, dove è davvero grosso, totale, legato alla città come una cornice. Là merita anche un ponte, bello, con arcate imponenti che reggono una strada che fa da legame con il centro e la periferia. Sulla riva destra c’è erba verde e ben coltivata, un mantello che sopporta merende sull’erba e localini davvero eleganti se pure profumati di tradizione come l’essenza della piadina allo squaquarone.
Sulla riva sinistra, proprio dove finisce il ponte, ci sono le luci del “Savio”, le luci che da luglio fino agli inizi di settembre illuminano l’ippodromo, anzi un ippodromo che è una perla che più perla no si può. Si chiama «Savio» proprio perché è nato dalla inarrivabile passione per il cavallo che esiste in Emilia e in Romagna, per il valore sportivo, anche morale, delle corse e della sfida, laddove è necessario rispondere con i fatti alla domanda: «Chi è il migliore?».
E sabato prossimo il «Savio» ospiterà quella grande corsa , ormai famosa in tutto il mondo perché unica come la vita, che è il Campionato Europeo. E’ un evento ippico che vanta almeno trenta tentativi di imitazione, ma nessuno, in Italia come in Svezia, ha il suo fascino, la sua gente, le sue luci. E quel sapore acre della sfida che, alla fine, diventa una carezza dolce, con la brezza del fiume e i fuochi d’artificio a colorare il cielo. Bisogna esserci, almeno una volta nella vita. E’ un’altra cosa, un altro mondo. E poi, si può anche giocare qualche euro. Forse, io ho imparato troppo presto, ma chi non gioca non vince, lo so per certo.
L’ippodromo, poi, quasi da portarselo a casa, un gioiello da giardino. E la cucina, e le donne belle di sole, e l’aria di sale che arriva dal mare. E le luci che indicano il cammino.
fonte resto del carlino del 3 settebre di Rino Icardi