Caino al Teatro Valdoca di Cesena
dal 28 al 29 marzo 2012
vedi sulla mappaCesena Via Aldini, 26 - Cesena
Info: 39/0547/24968
dal 28 al 29 marzo 2012
vedi sulla mappaCesena Via Aldini, 26 - Cesena
Info: 39/0547/24968
Caino
“Il male non si può vincere. E’ una parte cospicua del nostro mondo, attraversa i nostri sguardi, brutalizza la nostra mente e a volte occupa le nostre anime. Ma io dico anche: caro Abele, guai a chi mi tocca Caino. E non si tratta dell’elogio dell’assassinio, della prevaricazione del più forte sul più debole. E’ che il male ci mette alla prova e insieme ci dà l’occasione di guarire” (Alda Merini).
La vicenda di Caino parla di noi, profondamente, con spietatezza.
È possibile avvicinarsi a Caino senza paura? Pensare che è talmente d'amore la sostanza siderale di cui siamo fatti, che se non siamo amati diveniamo deformi?
Abbiamo riflettuto su questa pagina per lungo tempo. Alla fine ci pare di avere compreso: questa pagina di Antico Testamento non vuole farsi comprendere. Dice che i conti non tornano, quando si è a ridosso di colui che gli ebrei chiamano il Santo Benedetto.
Dopo il fratricidio, Caino costruisce la prima città. Ci somiglia nella sua furia fattiva, lui e i suoi discendenti costruttori. E in fondo la storia umana, quella che studiamo, è una lunga lista di atti violenti e di nomi che quegli atti hanno compiuti o subiti, una lunga lista di un fare che ha causato innumerevoli morti, devastazioni, fondazioni e distruzioni e nuove fondazioni. Tutta la storia pare
il prosieguo della storia di Caino.
A Caino non basta fare, avere un risultato. Vuole che quel risultato lo qualifichi come migliore artefice. Forse non è tanto un discorso di invidia, quanto piuttosto di dominanza, di predominio sugli altri e sulla materia. E il dominio si manifesta nell’azione.
Chi ha scritto Genesi intuiva la minaccia dell’essere attivi e ragionanti e desideranti. La minaccia della stanzialità rispetto all’erranza. Della città rispetto al deserto. Della comunità urbana rispetto alla tribù. Dell’azione rispetto all’inazione. La minaccia dell’intelligenza.
La minaccia ma anche la forza non arginabile di questa energia che ci caratterizza: non è una degenerazione, è una energia in dotazione. Noi siamo “fabbricati” così, con dentro questa spinta incontenibile all’azione, con dentro questa tempesta.
Cesare Ronconi non ha dubbi: Danio Manfredini ha in sé il groviglio di ombra e luce per interpretare in modo memorabile il ruolo di Caino. Con lui Raffaella Giordano, Leonardo Delogu e un gruppo di giovani interpreti, mossi dalle parole di Mariangela Gualtieri, daranno vita a questo grande, epico affresco.
Foto di Rolando Paolo Guerzoni.
Regia, luci e scene: Cesare Ronconi.
Testo: Mariangela Gualtieri.
Con: Danio Manfredini, Raffaella Giordano, Mariangela Gualtieri, Leonardo Delogu, Giacomo Garaffoni.
Coro: Susanna Dimitri, Sara Leghissa, Isabella Macchi, Silvia Mai, Daria Menichetti, Mila Vanzini.
Musica dal vivo: percussioni: Enrico Malatesta.
elettronica: Alice Berni.
Costumi: Sofia Vannini. Fonica e ricerca del suono: Luca Fusconi.
Sculture: Erich Turroni, Verter Turroni. Oggetti di scena: il laboratorio dell’imperfetto.
Costruzioni in legno: Maurizio Bertoni.
Macchine del suono: Antonio De Luca.
Macchine di luce: Stephan Duve.
Macchinista: Stefano Cortesi.
Assistente alla regia: Serenella Martufi.
Organizzazione: Elisa De Carli.
Amministrazione: Morena Cecchetti.
Consulenza amministrativa: Cronopios.
Prodotto da Teatro Valdoca con il sostegno di Fondazione del Teatro Stabile di Torino, Emilia Romagna Teatro Fondazione - Teatro A. Bonci di Cesena con la collaborazione di Fondazione I Teatri di Reggio Emilia, Fondazione Romaeuropa, Teatro della Luna di Assago si ringrazia L’arboreto - Teatro Dimora di Mondaino, La Corte Ospitale con il contributo di Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Regione Emilia Romagna, Provincia di Forlì-Cesena e Comune di Cesena.