Biancaneve di Lenz Rifrazioni
il 28 marzo 2009
vedi sulla mappaSan Marino Altro
Sopra un altare naturale di piume bianchissime, un sarcofago organico di memoria fenicia, innevato da una vetrata altrettanto impiumata, la Mater e Biancaneve compiono i riti della vita ginecea. Il nano principesco in funzione di sacerdozio officia la messa naturale con animo virile. “In Lenz Biancaneve non termina certo con “e vissero felici e contenti”.Qui la matrigna, che nelle ultime scene rispecchia tutti noi spettatori in maniera inquietante, con il suo enorme io/specchio, avanza ossessivamente,come la musica di Engelbrecht che l’accompagna , con scarpe roventi fino a cadere in una “panica” morte. Il suo corpo, insanguinato dalle sue/nostre angosce, fa da contrappunto a quello di Biancaneve, coloristicamente interpretato in termini morali: il nero dei suoi lunghi capelli metafora di inviolabilità, convive con il rosso delle sue labbra e delle sue gote ardenti di pudore e con il bianco pallore di un volto espressione di gelida castità. Biancaneve, per la sua inedita capacità di far rivivere questa fiaba /tragedia, è stata meritoriamente selezionata per gli incontri teatrali di Lille ed altri palcoscenici di Spagna e di Francia”. (Sergio Buttiglieri)