Barbiere Di Siviglia Teatro Bonci Cesena
dal 22 al 25 maggio 2010
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Chiude la stagione invernale del Teatro Bonci, il capolavoro rossiniano, IL BARBIERE DI SIVIGLIA in scena sabato 22 e martedì 25 maggio prossimi, è una produzione lirica del Conservatorio “Bruno Maderna”, in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Cesena, la Fondazione Cassa di Risparmio di Cesena, il Comune di Cesena - ERT Emilia Romagna Teatri, e Ser.In.Ar Forlì-Cesena.
Direttore del coro e dell’orchestra Giuseppe Camerlingo;
regista, Gabriella Medetti.
Giovane il cast vocale, selezionato attraverso il Concorso “Primo Palcoscenico”.
E’ “Il Barbiere di Siviglia” di Gioachino Rossini la “tradizionale” produzione lirica del Conservatorio “Bruno Maderna” di Cesena e dell’Accademia di Belle Arti di Bologna (sede di Cesena), in collaborazione con la Fondazione Cassa di Risparmio di Cesena, con il Comune di Cesena - ERT Emilia Romagna Teatri, e con il Ser.In.Ar Forlì-Cesena,
Si tratta della diciottesima edizione (si è partiti nel 1993, con il Maestro Giovanni Bartoli, allora Direttore del Conservatorio) di questa esperienza artistica che ha visto coinvolti, negli anni, centinaia di allievi, docenti, personale amministrativo ed assistenti.
Il cast vocale, selezionato attraverso l’altrettanto ormai “tradizionale” concorso Primo Palcoscenico, è composto, come da bando, da giovani cantanti che debuttano in questo ruolo.
L’esplosione artistica di Gioacchino Rossini, temporalmente ascrivibile al periodo che intercorre dal 1810 al 1829, rappresenta il “nuovo che prende forma e rinnova” nel mondo dell’opera italiana ormai colta da un profondo torpore innovativo.
Dinamico, prolifico e geniale nelle sue soluzioni musicali, il compositore pesarese nonostante tocchi vertici qualitativi di notevole interesse nelle composizioni strumentali, trova nella musica per il teatro la sua eccellenza produttiva; nel suo peregrinare tra l’Italia, l’Inghilterra e la Francia Rossini scriverà infatti una miriade di opere, capolavori del teatro di tutti i tempi con particolari risultati qualitativi nell’ambito dell’opera buffa.
Anche Beethoven, ormai avanti negli anni e oppresso dalla sordità non rimarrà insensibile alla verve espressa dalle opere comiche di Rossini e, dopo essersi complimentato con lui durante un incontro viennese, espresse il seguente consiglio rimasto famoso negli anni "Non cercate di far altro che opere buffe: voler riuscire in un altro genere sarebbe far forza alla vostra natura"
All’interno del catalogo rossiniano Il Barbiere di Siviglia, dopo il non facile esordio romano, sarà destinato a trasformarsi nella sua opera di maggior popolarità.
Composto su libretto di Cesare Sterbini tratto dalla commedia omonima di Beaumarchais, il suo titolo originale è Almaviva, o sia l'inutile precauzione; il libretto era stato già musicato l'anno prima da Francesco Morlacchi. Prima di lui, Giovanni Paisiello aveva messo in scena il suo Barbiere di Siviglia nel 1782.