Il Ballo Dei Bambini
dal 01 al 31 marzo 2010
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È una secolare tradizione, alla quale i piacentini non hanno mai mancato. Essa consiste nell'accompagnare, davanti all'altare sopra il quale troneggia la statua della Madonna di Campagna, neonati e piccoli (a volte anche i grandini, che non intendono rinunciare) e per mano dei Frati "offrirli" alla Beata Vergine per ottenere su di loro quella protezione che li accompagnerà per tutta la vita; il ballo si realizza nell'innalzare il bambino davanti alla Madonna e farlo ondeggiare tracciando con il suo corpo un segno di croce.
Come tutte le tradizioni popolari, l'origine del "ballo dei bambini" affonda nel tempo passato. Possiamo con buon senso sostenere che nel 1095 il Papa Urbano II, al termine del Sinodo piacentino, svoltosi nei pressi del Santuario, abbia concesso una speciale indulgenza alle mamme che avessero ascoltato la S. Messa nella chiesetta di S. Maria in Campagnola, dopo il parto.
Le indulgenze vennero rinnovate nel 1316 dal Vescovo piacentino Ugo II di Pillori e confermate da Papa Clemente VII, di cui ammiriamo la possente statua all'interno della Basilica. Il documento del Vescovo Ugo II di Pillori dice che le indulgenze le avrebbero lucrate tutti quelli che si fossero recati nel Santuario in pellegrinaggio, e "a ogni donna che avesse ascoltato per devozione la prima Messa dopo il parto nella predetta chiesa di S. Maria" (Campi, Dell'istoria ecclesiastica di Piacenza, III, pag. 275).
La storia ricorda pure che presso il Santuario venivano portati dai genitori, i ragazzetti adatti ai lavori domestici, dei campi o dei pascoli, perché venissero assunti come "famej" dai signori o dai proprietari terreni, per avere un futuro sicuro. Prima di staccarsi dai propri figli i genitori entravano in chiesa e li affidavano alla protezione della Vergine di Campagna perché crescessero in salute e come buoni cristiani.
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