E' baghin in tla piaza: Domenica 19 Febbraio la 4a edizione
il 19 febbraio 2012
vedi sulla mappaRimini P.za Cavour - Rimini
Info: 0541 791734
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Domenica 19 febbraio - dalle 10.00 alle 21.00 in piazza Cavour a Rimini- torna “e’ baghin in tla piàza”, la manifestazione dedicata al “Re” maiale e alle carni del territorio. La piazza Cavour e la zona dove un tempo c’erano le macellerie più antiche di Rimini diventano un vero e proprio set, in cui una delle tradizioni più radicate della cultura contadina torna a vivere attraverso varie iniziative.
Nel calendario della quarta edizione la tradizionale “smettitura” del maiale, la preparazione e vendita di salumi e carni, lo stand gastronomico, le degustazioni guidate, le mostre, l'animazione per grandi e piccini, il “cortile degli animali”. L’ingresso è libero e gratuito, il ricavato della manifestazione sarà destinato allo IOR.
Quello del maiale nella nostra zona era un allevamento piccolo ma capillare, che forniva alle famiglie contadine la necessaria integrazione proteica; il maiale era un insostituibile alleato in un’economia povera: “la chèrna dé bagain l’è una bandizion d’e Signour” (si diceva verso Cesena). Il porcile era ricavato a lato della casa, e se ne occupavano le donne, le arzdore, che lo nutrivano due volte al giorno, come un bambino, per un anno intero. Del maiale si diceva “l’è un d’la fameja”. La macellazione del suino, la “smettitura”, tra novembre e gennaio, in un giorno freddissimo di luna calante o nuova, era un vero evento sociale, con forti connotazioni rituali.
Non per niente Sant’Antonio Abate, protettore di tutti gli animali domestici, è raffigurato con un maiale accanto. E il 12 gennaio, festa del Santo, giorno dedicato alla benedizione degli animali, è anche la data tradizionale per la “smettitura”.
Fiore all’occhiello della Romagna è però la “Mora”, una razza antichissima, di diretta derivazione dal sus celticus che arrivò dalle nostre parti con i Galli del IV sec. A.C., trovando un habitat favorevole nelle valli e colline dell’Appennino romagnolo. Questo maiale irsuto e brado è stato per secoli un fondamento dell’economia rurale. Ma nel secondo ‘900 le condizioni socioeconomiche mutate, la domanda di carni sempre più magre e precoci ha portato poco a poco la Mora quasi all’estinzione. Il recupero di questa razza è dovuto all’impegno di allevatori che, all’inizio degli anni ’80, hanno iniziato l’opera di recupero di questa razza, per il valore delle carni e la sua importanza nel contesto territoriale e culturale. Perché “...da millenni il maiale si può considerare il miglior amico dell’uomo, l’uomo il peggiore per il maiale” (George Orwell- scrittore).