Aspettando Godot a Bologna
dal 11 al 15 marzo 2009
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Beckett gli rispose: «Se lo sapessi, lo avrei detto nella commedia». Questa emblematica risposta deve far riflettere chiunque voglia attribuire significati definitivi all'opera di Beckett. Cercare di avvicinarsi al suo mondo di scrittore cosi chiuso, incomunicabile, cosi «oscuramente esplicito» nei suoi significati e nelle sue ossessioni tragico-umoristiche è certamente difficile e faticoso. Penetrare il compatto muro che difende l'evidenza delle sue figurazioni drammatiche è impresa ardua, perché Beckett sembra ironicamente adoprarsi in ogni modo per impedircelo. Ma è proprio la struttura enigmatica del linguaggio di Beckett che spinge ad una interpretazione. Dice Adorno: «Ogni tentativo di interpretazione rimane inevitabilmente in arretrato rispetto a Beckett; eppure il suo teatro, proprio perché si limita ad una realtà empirica infranta, guizza oltre questa e rimanda ad una interpretazione proprio per la sua natura enigmatica».