Arrivano le Asp Parma
il 20 maggio 2009
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Parma, 10 agosto 2007 – Si chiamano Asp e saranno dal 1° gennaio 2008 le nuove aziende pubbliche di produzione dei servizi sociali. Andranno a sostituire le Ipab, gli istituti che nel nostro territorio sono conosciuti soprattutto per la gestione dei servizi agli anziani.
Questo processo di trasformazione, avviato dalla Regione (L.R. n. 2 del 2003), porterà entro fine anno alla nascita di un nuovo attore per la realizzazione delle politiche sociali e sanitarie promosse dagli enti locali.
Alla vigilia di questa importante trasformazione, la Provincia si è posta l’obiettivo di come sostenere questo processo in modo da agevolare il percorso migliore possibile per le 32 Ipab locali. Si tratta di istituti interessati da estinzioni, fusioni, privatizzazioni o trasformazioni in Asp. Delle 32 Ipab, 5 sono inattive, 12 erogano servizi agli anziani, 12 ai minori, 1 alle persone disabili e 2 con altre attività.
Mirando a sostenere il percorso di trasformazione, la provincia ha stanziato negli ultimi due anni 48.000 euro, di cui 13mila euro con un recente delibera, finalizzati ad accompagnare studi specifici per individuare in ogni realtà i modi e i metodi migliori per la gestione dei servizi sociali e sociosanitari dei distretti.
Le trasformazioni non sono solo relative agli assetti societari e patrimoniali, ma riguardano direttamente le modalità di erogazione dei servizi ai cittadini: il riassetto comporta un ridisegno della rete dei servizi socio-sanitari, con modifiche gestionali che devono produrre risposte più efficaci ai bisogni degli utenti ed un indispensabile miglioramento qualitativo.
Con le nuove aziende - la prima ASP costituita da giugno è quella del Comune di Parma - si mantiene il radicamento sul territorio ma come spiega l’assessore provinciale Tiziana Mozzoni “con una gestione associata dei Comuni, si intende aumentare qualità e flessibilità dei servizi riducendo i costi generali, ed innalzando le capacità di risposta ai bisogni del territorio. Dalla esperienza di gestione di singole strutture, comunque messa a frutto, si passerà ad un ruolo più complessivo di “presa in carico” delle persone e di fornitura integrata dei servizi socio sanitari. La Provincia – dice ancora Mozzoni - ha sostenuto l’intero percorso nei vari Distretti nella analisi puntuale della situazione, fortemente differenziata, nello studio delle ipotesi e nella individuazione delle soluzioni, fornendo dati a supporto tecnico nonché l’indispensabile coordinamento politico-amministrativo ed il costante monitoraggio. Tale ruolo si è espresso anche con sostegni economici ai territori, con risorse proprie, di cui questa ultima delibera rappresenta solo il capitolo conclusivo”.