dal 18 al 27 marzo 2007
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Il dittico "Pulcinella" e "Arlecchino" con la regia di Lucio Dalla al Comunale di Bologna - dal 18 marzo
Pulcinella, scritto da Stravinskij nel 1919 per i Ballets Russes di Djagilev, è, nell'intenzione del compositore, un omaggio alla musica italiana e diede inizio a quello che viene comunemente definito il periodo neoclassico del musicista.
Lucio Dalla ne fa una geniale rilettura, aggiornandola ai nostri giorni: "La maschera rimane uguale nel tempo. Così mi è sembrato stimolante ripensarla ad oggi, catapultarla in una città - New York - diversamente globalizzata, come lo era e lo è, in fondo, anche Napoli. Quali sono gli appetiti di oggi? Qual è l'immagine del profitto facile e del guadagno incontrollato nel nostro tempo? Pulcinella viene teletrasportato semi nudo in mezzo a Wall Street, dove ricomincia la sua nuova avventura. I cantanti saranno confusi nel corpo coreografico ed appariranno come elementi nei vari uffici e nelle banche dove si muoverà Pulcinella".
Nel ruolo di Pulcinella sarà il ballerino Alessandro Riga, giovane talento che si sta imponendo rapidamente sui palcoscenici italiani, affiancato da un corpo di ballo di altrettanto giovani danzatori, guidati dall'abile Luciano Cannito, coreografo che ha al suo attivo numerosi successi sui palcoscenici italiani ed internazionali.
Il mezzosoprano Sabine Willeit, il tenore Filippo Adami, il basso Maurizio Lo Piccolo, insieme alla voce recitante di Marco Alemanno, completano il cast.
Seguirà Arlecchino di Busoni, che il Comunale di Bologna ha coprodotto con "Lugo Opera Festival" e "Wexford Opera Festival".
"L?Arlecchino di Busoni è un'opera estremamente contemporanea, come spesso accade nella lirica, e i personaggi e i caratteri sono quelli che ritroviamo nella vita quotidiana", dice Dalla. "La lirica non è un "catafalco" da celebrare, ma qualcosa di vivo e di immune dalla morte, come Arlecchino, Totò e i miti di ogni tempo. Abbiamo tutti più di una faccia, in questo teatro delle maschere che ci circonda e di cui facciamo parte - aggiunge Dalla nelle sue note di regia - tanto che spesso le piccole e grandi verità, perché ci arrivino, hanno bisogno di essere dette, ed ascoltate da noi, da un qualcosa che sembri fuori dalla mischia, da un elemento non immediatamente credibile, una specie di "matto del paese", al quale si perdona un po' la sua pazzia, ma anche la sua saggezza."
Da sempre attirato dal mondo dell'opera e della musica classica, che da anni frequenta con assiduità come spettatore, il cantautore bolognese ha accettato la sfida di dirigere un'opera cominciando con un titolo raro, ma dedicato alla più famosa maschera della Commedia dell'Arte, Arlecchino, che nella rivisitazione di Busoni comprende una musica raffinata e complessa, ricca di citazioni del repertorio melodrammatico e di preziosi auto-prestiti, e che ha un lieto fine (con morale) quasi obbligato.
Questa divertente operina fu ispirata all?autore dalla visione, a Bologna, nel 1912, di uno spettacolo su Arlecchino (L'inutile precauzione) del grande attore veneziano Emilio Picello e di una piccola messa in scena, per il Teatro di marionette di Podrecca, dell'Occasione fa il ladro di Rossini. Busoni la diede alle stampe nel 1915 col titolo Arlecchino, ovvero le Finestre su testo proprio, in lingua tedesca.
Sul podio dell'Orchestra del Teatro Comunale di Bologna salirà il canadese David Agler. Lucio Dalla, oltre a firmare la regia, sarà anche Pulcinella, narratore. A Italo Grassi sono affidate le scene e i costumi, a Daniele Naldi le luci. L'orchestrazione del prologo di Pulcinella è di Beppe D'Onghia.
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