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Alberto Zedda dirige la Filarmonica Toscanini a Piacenza

il 03 maggio 2008

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Piacenza Altro

Descrizione dell'Evento

E' uno dei principali artefici della Rossini Renaissance, un movimento che ha completamente rivoluzionato l'arte di interpretare questo autore. Ma Alberto Zedda oltre ad essere filologo, saggista e critico é anche direttore artistico e direttore d'orchestra.

E' suo il merito, insieme a quanti hanno lavorato con lui per anni al Rossini Opera Festival, di aver restituito una visione esaustiva dell'opera rossiniana, tesa a dare il giusto spessore non solo alle opere buffe più conosciute, ma anche al Rossini "serio". Come sappiamo, la complessità  della figura del compositore pesarese é unica, sospesa com'é tra la storia e l'aneddotica. Il ruolo di Zedda in questo campo musicale é multiforme e ricco di significato: egli occupa un posto di eccezionale rilievo. Sue sono le edizioni critiche di due celebri opere come La Cenerentola e La gazza ladra.
Il direttore sarà  protagonista, al Teatro  Municipale di Piacenza, di un concerto, sabato 3 maggio, nell'ambito della stagione realizzata dalla Fondazione Arturo Toscanini. Sarà  alla guida della Filarmonica Arturo Toscanini, in un programma tutto rossiniano che prevede la partecipazione del Coro del Teatro Municipale diretto da Corrado Casati  e di due giovani e pregevoli voci che si sono distinte al Rossini Opera Festival di questi ultimi anni: il soprano Olga Peretyatko ed il mezzosoprano Hadar Halevy.

In programma pagine tratte dal Rossini serio a partire dalla Sinfonia ed Introduzione per mezzosoprano e Coro maschile da Ermione, opera scritta tra il 1818 e il 1819 per il teatro di Napoli. La generale atmosfera tragica di quest'opera, che fa presagire le tinte cupe che saranno tipiche di tante opere romantiche, rende l'opera di singolare interesse. Rossini si discosta qui dai moduli belcantistici, conferendo maggiore continuità  ai nessi tra i vari pezzi chiusi; questa struttura é sostituita da grandi blocchi drammatico - musicali. Lo si capisce già  dalla sinfonia, 'spezzata' da un coro dietro le scene, che sarà  protagonista all'aprirsi del palcoscenico. L'opera prosegue in un continuo intreccio di numeri musicali che trova il suo apice nel secondo atto, con la grande scena della protagonista, nella quale si inseriscono parti di recitativo ed un corteo nuziale.

Se il pubblico napoletano non comprese la grandezza di Ermione, il pubblico italiano in genere non capì nemmeno il Guglielmo Tell (1829), ultimo grande lavoro rossiniano. La monumentale partitura é caratterizzata da vari cori e da grandi scene d'assieme, a testimonianza della volontà  di Rossini di avvicinarsi alla nuova sensibilità  romantica.

Saranno proprio le Danze a chiudere la serata, che comprende anche la Cantata dalla Giovanna d'Arco, di cui il compositore Salvatore Sciarrino  ha realizzò nel 1989 una rielaborazione orchestrale dedicandola al celebre mezzosoprano Teresa Berganza. Sciarrino ha messo in risalto tutta la bellezza espressiva della pagina utilizzando aggiunte di legni e di ottoni.
Il programma comprende inoltre l'esecuzione de La morte di Didone per soprano e coro maschile. Si tratta di un'Aria di baule, uno di quei "pezzi forti" che potevano essere inseriti nel corso di esibizioni virtuosistiche anche nell'ambito di opere che nulla avevano a che fare con l'argomento dell'aria stessa. Una prassi che all'epoca era alquanto consolidata, e che in questo caso riguarda anche Rossini, che compone questa cantata per soprano, coro e orchestra nel 1811. Realizzata su un testo che in buona parte rimanda a La Didone abbandonata di Metastasio, essa rappresenta un lavoro giovanile segnato da una passione drammatica molto accesa, la quale raffigura quasi un unicum nella produzione rossiniana.
Venne eseguita per la prima volta in pubblico a Venezia nel 1818, protagonista la stessa Ester Mobelli, dedicataria della composizione, una cantante che, nel corso della sua carriera, avrebbe continuato ad essere un'interprete rossiniana di grande fama, come testimonia la sua presenza, nel ruolo di Madama Cortese, nel cast della prima esecuzione de Il viaggio a Reims.

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