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Al cavallino bianco Compagnia Corrado Abbati

il 14 febbraio 2009

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Descrizione dell'Evento

Il 10 novembre 1930, recensendo la prima mondiale de Al Cavallino Bianco, il Berliner Tageblatt scrisse: "Questa operetta è un abbonamento per la felicità, per il suo denaro, un uomo non può pretendere di più".

Lo spettacolo era andato in scena due giorni prima, 1'8 novembre, al Großes Schausspielhaus di Berlino con un allestimento costato un milione e mezzo di marchi, bella cifra per i tempi! Sebbene non tutte le recensioni fossero eccezionali, Al Cavallino Bianco si rivelò come uno dei maggiori successi del teatro musicale in assoluto.
Accanto a La vedova allegra, quale altra operetta può competere, oggi in Europa, per popolarità con Al cavallino bianco? Basti a confermarlo il fatto che, senza risalire alle numerosissime sue ricomparse sulle scene fra le due guerre, il brillante spettacolo è ancora oggi rappresentato nei più importanti teatri d'Europa. Ebbene, a questi sommari ma eloquenti dati statistici fa riscontro un'altra non meno significativa contestazione: il lavoro è sempre stato eseguito di fronte a teatri esauriti. Quali più convincenti indici di popolarità? Come tutti i grandi successi teatrali, anche quello de Al cavallino bianco ha la sua piccola storia, legata in gran parte alla curiosa singolarità che la sua musica, pur firmata generalmente da Ralph Benatzky, in realtà è dovuta a ben cinque compositori. Ed è questa particolarità che la rende così fresca, varia e gioiosa.
Al cavallino bianco andò in scena al grande Schauspielhaus di Berlino nel novembre del 1930. Fu un successo strepitoso che nel giro di pochi mesi conquistò a trotto serrato tutta l'Europa. Un successo che, come si accennava, dura ancora e che questa nuova edizione firmata da Corrado Abbati, vuole confermare. "Al cavallino è l'hotel più bel, è il dolce asilo che invita a farci godere la vita…". In questi versi c'è sicuramente la sintesi del nuovo adattamento di Abbati: due ore di puro divertimento, un "dolce asilo" in uno spettacolo che sembra un fuoco d'artificio, una coppa di champagne, un rifugio di armonia e letizia dove anche lo spettatore si sente in vacanza, allietato da marce folkloristiche e ritmi sincopati, quadri di elegante spettacolarità e colpi di sa che portano all'immancabile "happy end" che vede coinvolti tutti i simpatici personaggi del palcoscenico ed i felici spettatori in platea.

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