Al Cavallino Bianco Compagnia Dell'Oniro
il 20 marzo 2009
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Un'operetta ricca, briosa, piacevolissima, che fin dal suo esordio nel 1930 fu un travolgente successo e che a buon diritto fa parte del ristretto gruppo delle operette immortali benvenuticome La vedova allegra, Il paese dei campanelli, Cin-ci-là, La principessa della Czarda, nate tutte fra Parigi e Vienna nella prima parte del XX secolo. A portarla al Teatro dei Fluttuanti la Compagnia dell'Oniro col suo mattatore Pippo Santonastaso, famoso comico televisivo e di cabaret, e con Edoardo Guarnera, grande voce nel panorama della musica lirica italiana. La trama dell'operetta è classica, ma la vicenda nel suo intreccio si arricchisce di elementi gustosi e gag formidabili. L'hotel Al Cavallino Bianco è gestito dalla bella Gioseffa, per i cui "occhioni" molti cuori si sono infranti. Un tempo, forse, anche il cuore dell'Arciduca, oggi però quello che batte per lei è il cuore del primo cameriere Leopoldo, il quale, un po' per ripicca e molto per gelosia, cerca di creare una serie di complicazioni. Ma la bella Gioseffa sa come tenere a bada un innamorato troppo impetuoso, anche perché tra una gita al lago e una danza alpina, il da fare nell'hotel non manca.Se poi, all'improvviso, arriva anche l'Arciduca, il quadro è completo. Ma come in tutte le favole, le cose alla fine si appianano, comprese quelle di origine sentimentale che rendono così piacevole e movimentato il soggiorno ai simpatici ospiti Claretta, Sigismondo, Ottilia, Bellati. E così arriva l'immancabile happy end con matrimoni e giuramenti di eterno amore. Il sogno di concordia e di armonia è destinato a rinnovarsi ad ogni nuova rappresentazione.