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2984 di George Orwell al Teatro Sperimentale di Ancona

dal 15 al 19 febbraio 2012

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Ancona via della Loggia  -  Ancona

Info: 071 207841

Descrizione dell'Evento

2984 George Orwell Teatro Sperimentale Ancona : 2984 celebra il 60° anniversario della pubblicazione del libro dello scrittore inglese, che concludeva la sua ideale trilogia sulla dittatura comunista: Orwell scrive il suo libro nel 1948 e inverte le ultime cifre della data per raccontare un futuro prossimo pericoloso e inquietante, così nello spettacolo il numero 1 del titolo diventa un 2.

Dal 15 al 19 febbraio 2012, Teatro Sperimentale

tratto da 1984 di George Orwell
adattamento di Enrico Remmert e Luca Ragagnin

con Enrico Campanati, Yuri D'Agostino, Pietro Fabbri
Luca Ferri, Gianni Masella, Sara Nomellini
Aldo Ottobrino, Marina Remi
luci di Cristian Zucaro
video art Gregorio Giannotta
regia video Luca Riccio
musiche di Einsturzende Neubauten a cura di Tiziano Scali
impianto scenico Luigi Ferrando
attrezzeria Renza Tarantino
interventi video e voce Pietro Fabbri, Alice Scano, Antonio Zavatteri
si ringrazia per la video-partecipazione Enrico Ghezzi

regia Emanuele Conte
assistente alla regia Gianni Masella
collaborano al progetto Amedeo Romeo e Bruno Cereseto
Teatro della Tosse e Festival della Scienza

inizio spettacoli: ore 20,45
domenica: ore 16,30

PREZZI BIGLIETTI
SPERIMENTALE 1° settore intero € 32,00
SPERIMENTALE 1° settore ridotto € 28,00
SPERIMENTALE 2° settore intero € 29,00
SPERIMENTALE 2° settore ridotto € 26,00
SPERIMENTALE 3° settore € 23,00

prezzi inclusi i diritti di prevendita

 "I libri migliori sono proprio quelli che dicono quel che già sappiamo". (George Orwell intervista su "1984") "Un numero, una data, un tempo. 2984. In un futuro già avvenuto e che urla nel presente, la società degli umani prova a vivere un'esistenza di minima dignità etica e sentimentale, dentro un tempo senza tempo e in uno Stato che è tutti i luoghi, là dove il respiro è eversione e la verità collettiva un mare color piombo in cui ogni onda si disfa e si riforma senza tregua, inghiottendo le memorie. E gli annegati sorridono, felici e riconoscenti." Enrico Remmert & Luca Ragagnin

2984 celebra il 60° anniversario della pubblicazione del libro dello scrittore inglese, che concludeva la sua ideale trilogia sulla dittatura comunista: Orwell scrive il suo libro nel 1948 e inverte le ultime cifre della data per raccontare un futuro prossimo pericoloso e inquietante, così nello spettacolo il numero 1 del titolo diventa un 2. Nella messa in scena tutto ricorda sinistramente il nostro tempo, il continuo ricorso alla Paura e alla Propaganda per limitare sempre più la libertà di scelta, è estremamente reale e attuale. Il testo di Remmert e Ragagnin è fedele al libro di Orwell e ne mette in evidenza gli aspetti più attuali. La regia di Emanuele Conte restituisce la stessa coinvolgente potenza delle pagine del libro, mantenendo il clima claustrofobico e di smarrimento provati dai lettori di tutto il mondo.

2984 tiene conto dei molteplici piani di lettura del romanzo ancora attualissimo e aggiunge nuovi spunti derivati dall'analisi della realtà circostante, come l'uso delle tecnologie moderne per una propaganda politica aggressiva o per il controllo personale sempre più invasivo, oppure l'analisi del linguaggio, la sua trasformazione e manipolazione per costringere la parola ad aderire al pensiero di massa precostituito. Alla denuncia di tutti i totalitarismi, messaggio costante dell'opera orwelliana si aggiunge qui un'analisi del mondo occidentale moderno; infatti, il linguaggio, la tecnologia, la propaganda e il continuo ricorso alla Paura del nostro tempo ricordano gli slogan che dominano la vita di Winston Smith, protagonista e simbolo di un'umanità privata delle proprie differenze e del libero arbitrio.

L'impianto scenico di Luigi Ferrando trasforma il palco in un luogo/non luogo del futuro prossimo, con richiami continui e inquietanti al nostro quotidiano. Le immagini e i suoni si inseguono senza soluzione di continuità creando un effetto disorientante e spiazzante per il pubblico, anche grazie alle forti musiche degli Einsturzende Neubauten rielaborate da Tiziano Scali.

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