100Animaretti: Bologna Avanguardia Futurista
dal 05 febbraio al 03 aprile 2009
vedi sulla mappaBologna Altro
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Il movimento artistico nasce infatti il 5 febbraio 1909 a Bologna con la pubblicazione integrale del celebre testo che apparve sul quotidiano bolognese la Gazzetta dell’Emilia e non come tutti pensano su Le Figaro di Parigi il 20 febbraio.
Intorno a questa rivelazione è stata allestita una mostra sul rapporto tra Bologna e il Futurismo, città definita da Marinetti la più “passatista d’Italia” ma anche una delle più pronte ad accogliere e dar spazio alla sua voce.
Una prima sezione della mostra verte sulla presentazione di questa pagina de La Gazzetta dell’Emilia la quale offre l'occasione per una ricostruzione virtuale della Bologna del primo novecento, col fine di indagare il milieu culturale in cui è germogliato prima che altrove il seme del Futurismo.
Una seconda sezione ripercorre i principali avvenimenti futuristi in città: dalla celebre esposizione di un sol giorno organizzata nei sotterranei dell’Hotel Baglioni nel 1914 (a cui parteciparono Morandi, Licini, Bacchelli, Vespignani e Pozzati), alla mostra di pittura futurista del 1922 al teatro Modernissimo (ripetuta poi due anni più tardi), alla Grande mostra di pittura della Casa del Fascio il 21 gennaio 1927.
Particolare attenzione viene riservata ad alcuni episodi prettamente cittadini come la nascita di alcune riviste quali “La Ghebia” o “L’Ardire” o l’attività del “Gruppo Futurista G. Marconi” durante gli anni ’40, capitanato dalla poetessa Maria Goretti e dal pittore Angelo Caviglioni a cui la Fondazione già ha dedicato un’ampia retrospettiva lo scorso anno.
Capitolo a parte merita ancora la figura di Guglielmo Sansoni in arte Tato, personaggio geniale e geniale artista: il suo finto funerale con successivo arresto, il progetto di una casa d’arte futurista, le mostre itineranti organizzate all’interno dei vagoni di un treno, fino alla sua definitiva partenza per Roma.
Un’altra sezione, quella di carattere puramente espositivo, vede i singoli artisti bolognesi con la presentazione per ognuno di alcune significative opere. Essi sono: Tato, Angelo Caviglioni, Athos Casarini, Italo Cinti, Alberto Alberti, Ago, Aterol, Ferdinando Sabattini, Giovanni Korompay. Casi particolari sono quelli di Aroldo Bonzagni e Alessandro Cervellati, futuristi della prima ora che in seguito ebbero modo di rinnegare il movimento.
La mostra è curata dal Direttore Artistico Fondazione Carisbo, Dott.ssa Beatrice Buscaroli.