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Il teatro dei Motus

Notizia pubblicata il 30 agosto 2010



Categoria notizia : Fatti Curiosi


La compagnia teatrale Motus con Rodolfo Sacchettini e Daniela Nicolò ha diretto il Festival Internazionale del teatro in Piazza di Santarcangelo dal 9 al 18 luglio, una scelta vincente visto che è stata definita come una delle migliori edizioni dell’ultimo decennio.

Enrico Casagrande che ha fondato il gruppo, ha dichiarato nel Catalogo del Festival: “Abbiamo invitato molti artisti che agiscono con lo spettatore, abbattono le barriere che nella convenzione teatrale separano chi “si esibisce” e chi guarda (…) Immagino l’insieme degli artisti come detonatori potenti, che, con pochi mezzi e affilate parole creano varchi”.

Motus è una parola latina che significa movimento e questo è un concetto intrinseco nelle loro espressioni artistiche. Una Compagnia nata nel 1991, fondata da Casagrande a dalla Nicolò. Grazie alla collaborazione di numeosi musicisti e artisti provenienti da tutto il mondo, la Compagnia è diventata famosa a partire dalla metà degli anni Novanta. Nel 1999 hanno ricevuto il Premio UBU Speciale con la seguente motivazione “per la coerenza testarda e creativa di una ricerca visionaria nel ridisegnare spazi e filtrare miti”, mentre nel 2007 hanno ricevuto il premio “Sigismondo d’oro” a Rimini.

Ora le loro sperimentazioni teatrali, percorsi di ricerca e filosofie di lavoro sono state raccolte nel libro “Motus 991_011” della NdA Press. Gli Autori hanno ammesso che inizialmente erano rimasti un po’ spaesati ma poi si sono messi al lavoro per tracciare la storia di questa Compagnia. Si potranno leggere dialoghi confidenziali, dichiarazioni di poetica, interviste pubblicate nei libri e riviste, interventi e convegni; materiale che raccoglie l’intero paesaggio artistico dai primi anni ’90 fino ad oggi.

Una delle interviste che si può trovare nel libro, è quella che Daniela Nicolò a rilasciato al giornalista Enrico Pitozzi di “Art’ò” nel 2006. La Nicolò ha dichiarato: “Non abbiamo mai guardato al teatro con le sue modalità di narrazione, di messa in scena e di costruzione scenografica dei lavori. Ci siamo sempre rivolti altrove, al lato del teatro, verso le arti visive, molto verso il vinema. E attraverso questo percorso a spirale che ci siamo avvicinati a riferimenti più strettamente teatrali. L’assenza di testo teatrale, inoltre viene anche da una concezione della scena anti-psicologica. Gli attori sono sempre stati il tramite attraverso il quale veicolare citazione di carattere poetico, filosofico, mai dialoghi in senso stretto”.

In poche parole, il teatro di Motus è coinvolgente, avvolge lo spettatore che viene immerso nella loro poetica e trasportato in un mondo immaginario.