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Legge antincendio hotel, quattro step in quattro anni

Notizia pubblicata il 24 settembre 2010



Categoria notizia : Turismo


Oggi, la corposa decumentazione sulla legge anticendio negli hotel e strutture ricettive verrà approvata a Roma in forma di decreto legge. Il ministero dell’Interno ha specificato che non si chiama proroga ma bensì “percorso virtuoso di adeguamento”. Sono previsti quattro “step” che dovranno essere applicati nell’arco di quattro anni per un’applicazione completa della normativa.

Il primo step, scadrà entro il 31 dicembre 2010 (ovvero la prossima primavera, per gli stagionali) e consiste nella realizzazione delle misure gestionali e relative alle vie di esodo. Dovranno essere realizzate porte antipanico nei soggiorni, atri, sale da pranzo, scale e tutti gli spazi comuni. Dovranno essere indicati gli addetti anticendio, dopo i corsi superati con i vigili del fuoco e dovranno essere ampliate le vie di fuga con scale di emergenza esterne per gli alberghi superiori a determinate altezze. Il ministero ha deciso di ‘venire in contro’ agli operatori proponendo una soluzione ‘B’ visto che 2.800 alberghi della Riviera di Rimini dovranno ampliare le vie di fuga. Se l’albergo ha una via di fuga a norma per 100 persone ma ne può ospitare 150, i gestori potranno ridurre il numero di turisti a 100 con una autocertificazione per essere a norma. Non è ancora chiaro se questa soluzione sia appetibile agli albergatori, visto che nessuno si augura un calo di presenze.

Il secondo step, scadrà entro il 31 dicembre 2012 e riguarda le misure di protezione passiva: resistenza al fuoco delle strutture (in cucina non ci dovranno più essere pareti in cartongesso) e compatimentazione vani scala (che in certi casi saranno da imbussolare).

Il terzo step, scade il 31 dicembre 2012 e riguarda le misure di protezione attiva per i dispositivi tradizionali antincendio e gli impianti idrici.

Il quarto ed ultimo step dovrà essere applicato entro il 30 giugno 2014 (oppure il 31 dicembre 2014) e riguarda la chisura generale come l’inserimento delle ‘molle d’autochiusura’ delle porte. Le associazioni hanno segnalato che l’obbligo delle porte anticendio nelle stanze permane solo in determinati casi.

Gli step sono stati ideati in collaborazione con i tecnici ministeriali e i vertici del Dipartimento nazionale vigili del fuoco, i tecnici di Aia Rimini e Aia Riccione e Cattolica, Riccardo Moretti (Rimini) e Maurizio Vandi (area Sud).

Gli incontri non sono sempre stati ‘tranquilli’ ma Roma ha voluto tagliare corto su alcune richieste dal Riminese, come quella che prevede un’attenzione particolare alle piccole strutture da 25 a 50 posti letti, per il primo step. Al momento le richieste sono state respinte ma le associazioni continueranno la loro battaglia e sperano di poter validare alcune integrazioni in fase di conversione in legge del decreto oggi in ratifica.