Pieve di Montesorbo Mercato Saraceno

Incerta la data di edificazione di questa Pieve, anche a causa della ricchezza di materiali e di reperti qui confluiti; la presenza di elementi scultorei databili dall'età romana al mille circa, fa pensare a origini molto antiche. La prima notizia certa risale al 1223.

L'esterno in pietra e laterizio é modesto, mentre la facciata é impreziosita da antichi marmi di recupero e i muri esterni si devono a lavori di restauro della fine del XVII secolo. L'abside é rivolto ad est e conserva forme romaniche (fine XII secolo), nella muratura, però, sono inseriti alcuni frammenti scultorei appartenenti al VI, VIII e IX secolo.

L'interno fa della Pieve di Monte Sorbo una testimonianza artistica e architettonica del tutto singolare e problematica. Fino alla metà della lunghezza é ancora a una sola navata, poi si allarga in tre, divise da cinque colonne marmoree per parte, sormontate da pregevoli capitelli corinzi di età romana, tutti di riutilizzo e diversi fra loro, non pertinenti con le rispettive colonne.

Le cinque colonne scoperte dentro il muro della parte meridionale non sono di marmo, ma in laterizio (forse XVIII secolo) e non sono allineate con le cinque colonne in marmo greco. Le indagini della Sovrintendenza di Ravenna non hanno però evidenziato tracce di edifici precedenti. Al momento si può solo supporre l'esistenza di una chiesa a tre navate, eretta intorno al VI secolo.

L'altare mostra una bella mensa di marmo del VI secolo, ancora parzialmente inglobata in una grossolana lastra di gesso. Nella teca, sull'altare, é conservata una copia fotografica di una teletta di lino, raffigurante la Madonna con il bambino, opera quattrocentesca attribuita a Bartolomeo di maestro Gentile Urbino.