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Castello di Montebello Azzurrina

Montebello Torriana vedi sulla mappa

Epoca

Medioevale

Castello Montebello: si tratta senza dubbio di uno degli edifici storici più interessanti di tutto il territorio della Signoria malatestiana. E' un complesso in cui é possibile leggere ancora con chiarezza gli interventi subiti nel corso di secoli, da quelli più strettamente militari a quelli finalizzati all'adattamento di dimora nobiliare.

Castello Montebello: si tratta senza dubbio di uno degli edifici storici più interessanti di tutto il territorio della Signoria malatestiana. E' un complesso in cui é possibile leggere ancora con chiarezza gli interventi subiti nel corso di secoli, da quelli più strettamente militari a quelli finalizzati all'adattamento di dimora nobiliare.

castello di montebello

Una visita alla rocca riserva molte sorprese anche per i tesori e i segreti che vi sono custoditi. Si trovano mobili di gran pregio che vanno dal 1300 fino al 1700. Bella la collezione di forzieri e cassapanche tra cui spicca una cassa dipinta risalente, si dice, alle Crociate.

Cunicoli misteriosi, passaggi oscuri, pozzi profondissimi e strani accadimenti hanno alimentato la leggenda di un fantasma, una bimba di circa cinque anni, figlia del feudatario, scomparsa nei sotterranei del castello nel 1375. Qualcuno sostiene che il fantasma di nome Azzurrina si aggiri ancor oggi tra le mura. Alcuni locali sono adibiti ad osteria enoteca chiamata Armeria dell'Albana.

Rocca Montebello

VISITA DIURNA CASTELLO MONTEBELLO

Particolarmente adatta a famiglie e gruppi scolastici, la visita diurna accompagna il visitatore in un affascinante viaggio attraverso 2000 anni di storia.Gia nel III secolo A.C. infatti, i Romani, comprendendo l'importanza strategica del "Mons belli", vi eressero una prima torre di vedetta.Tale torre verrà poi inglobata nell'XI secolo in un inespugnabile fortilizio militare.Quando nella seconda metà del XV secolo ai Malatesta subentrarono i conti Guidi di Bagno di Romagna, alla fortezza si aggiunse la residenza signorile.Ai saloni dei pranzi e delle feste si affiancano ancora oggi dunque la torre difensiva e le celle militari.All'interno numerosi pezzi d'arredo originali offrono una panoramica unica su circa 500 anni di storia del mobile italiano.Nessuno potrà rimanere indifferente di fronte ai numerosi "sfoggiati", così come nessuno potrà resistere al fascino senza tempo della leggenda di Azzurrina.

VISITA NOTTURNA CASTELLO MONTEBELLO

La visita notturna della Rocca di Montebello é unica nel suo genere in Italia. Nasce verso la fine degli anni 80 un po' come sfida nei confronti di coloro che, scettici e non critici verso le "Fenomenologie Anomale", la definivano come puro e semplice evento turistico o ancor peggio operazione commerciale. Non fu così.

azzurrina montebello

3 foto precedenti by blind_beholder

Legenda Azzurrina

Figlia di un certo Ugolinuccio o Uguccione, feudatario di Montebello nel 1375, fu la protagonista di un triste fatto di cronaca. Era il 21 giugno di quel lontano anno quando, nel nevaio della vecchia Fortezza, la bimba scomparve e non venne mai più ritrovata. Questa in breve é la sua storia che , tramandandosi oralmente per circa 3 secoli, si arricchì di elementi di fantasia. Ma perchè se ne parlò tanto? Il motivo lo apprendiamo da una Miscellanea di racconti della bassa Val Marecchia, frutto di un gusto seicentesco per le fabulae popolari. La penna di un raccoglitore di storie del XVII secolo fermò così, su carta, il lungo volo di quella che, ormai, era già una leggenda: Azzurrina.

"aveva gli occhi color del cielo e i capelli chiari coi riflessi azzurrini"


Da qui dunque deriva il soprannome di Guendalina e la sua suggestione, da un 'vero' fenomeno che, se visto più da vicino, si scopre risultato di una tinta venuta male, perchè la bambina nacque, in realtà , con capelli bianchi: albina. La diversità dell'altro é una cosa che non di raro spaventa l'uomo, oggi come un tempo. Il sospetto poi, portato all'estremo, conduce a volte, a credere in estremi rimedi. Eliminare il diverso e con esso ciò che rappresenta, può essere visto come una soluzione. Fu allora, per difendere (o nascondere) la figlia che i genitori le tinsero i capelli, ma il bianco dell'albinismo non trattiene il colore, reagisce al pigmento diventando azzurro. Ecco spiegato lo 'strano' caso e l'appellativo ad esso legato. Eppure, il fascino che ancora esercita sui molti visitatori del Castello, sui produttori di trasmissioni televisive, sui semplici curiosi, rimane riposto nell'arcano. Cosa spinge tanta gente a percorrere le tortuose strade della millenaria rupe, per giungere in fine alla Rocca di Mons Belli? Per scoprirlo riprendiamo il nostro manoscritto seicentesco e continuiamo a leggere:

Castello di Azzurrina

Foto by Lalice

La visita notturna, pur mantenendo caratteristiche suggestive comuni alla maggior parte dei visitatori, metteva altresì in grado i singoli di avvicinarsi e a volte compenetrare dinamiche, fenomeni ed eventi anomali così come si presentavano, o più precisamente con immediato stupore.Durante l'estate del 2000 la visita vanta un nuovo evento: le percezioni acustico-vocali di "Azzurrina" vengono definite anche come percezioni austico-verbali, data una risonanza linguistica riconoscibile nella parola "mamma". Gli studiosi sono entusiasti ed i singoli professionisti come medici e psicologi che durante la notte seguono il tour inizialmente con distratto scetticismo, al termine della visita si accalorano nel ridefinire ed arricchire ciò che hanno percepito con nuove proposte, nuove interpretazioni.

Ad oggi, 2002, la ricerca ha appena posto in atto le sue basi, e la visita notturna al Castello di Montebello sarà ricordata dai nostri ospiti come: una delle cose più strane che possa capitare nella vita.

Sapete come nasce una leggenda?

Da una storia vera. La dinamica é grosso modo quella di un comunissimo gioco infantile 'il telefono senza fili. Ve lo ricordate? 10 bambini si mettono uno di fianco all'altro, una frase viene sussurrata dal primo all'orecchio del vicino e via di seguito; all'ultimo essa non giungerà fedele all'originale, ma subendo un'arbitraria modificazione.

La stessa cosa accadde (e tutt'ora accade per il passaparola dei visitatori alla Rocca) con la storia di Guendalina. Per evitare, quindi, conclusioni confuse, vi narriamo la sua vicenda.Figlia di un certo Ugolinuccio o Uguccione, feudatario di Montebello nel 1375, fu la protagonista di un triste fatto di cronaca. Era il 21 giugno di quel lontano anno quando, nel nevaio della vecchia Fortezza, la bimba scomparve e non venne mai più ritrovata. Questa in breve é la sua storia che , tramandandosi oralmente per circa 3 secoli, si arricchì di elementi di fantasia. Ma perchè se ne parlò tanto? Il motivo lo apprendiamo da una Miscellanea di racconti della bassa Val Marecchia, frutto di un gusto seicentesco per le fabulae popolari. La penna di un raccoglitore di storie del XVII secolo fermò così, su carta, il lungo volo di quella che, ormai, era già una leggenda: Azzurrina.

"aveva gli occhi color del cielo e i capelli chiari coi riflessi azzurrini"

Da qui dunque deriva il soprannome di Guendalina e la sua suggestione, da un 'vero' fenomeno che, se visto più da vicino, si scopre risultato di una tinta venuta male, perchè la bambina nacque, in realtà , con capelli bianchi: albina. La diversità dell'altro é una cosa che non di raro spaventa l'uomo, oggi come un tempo. Il sospetto poi, portato all'estremo, conduce a volte, a credere in estremi rimedi. Eliminare il diverso e con esso ciò che rappresenta, può essere visto come una soluzione. Fu allora, per difendere (o nascondere) la figlia che i genitori le tinsero i capelli, ma il bianco dell'albinismo non trattiene il colore, reagisce al pigmento diventando azzurro. Ecco spiegato lo 'strano' caso e l'appellativo ad esso legato. Eppure, il fascino che ancora esercita sui molti visitatori del Castello, sui produttori di trasmissioni televisive, sui semplici curiosi, rimane riposto nell'arcano. Cosa spinge tanta gente a percorrere le tortuose strade della millenaria rupe, per giungere in fine alla Rocca di Mons Belli? Per scoprirlo riprendiamo il nostro manoscritto seicentesco e continuiamo a leggere:Foto by Lalice" e si narra che, allo scadere del solstizio estivo di ogni lustro, un suono proveniente da quel sotterraneo cunicolo si faccia ancora sentire."

Siamo nel 1990, il Castello é aperto a Museo da appena un anno, ciononostante, la leggenda é già di dominio pubblico. C'é chi si schiera subito a sostenerla ciecamente, chi la contesta, molti la temono, altri la deridono, ma tutti ne parlano. Allora, il 21 giugno di quell'anno, tecnici del suono interessati a tali episodi effettuano le prime registrazioni. Le apparecchiature sono sofisticate. Tutte le frequenze vengono incise. In sede di studio si procede all'ascolto: tuoni, uno scrosciare violento di pioggia, poi… un suono. Anno 1995. Sempre 21 giugno. Nuove registrazioni. Stesso suono. Anno lustro 2000. Ancora 21 giugno. Ancora il solstizio estivo e, ancora, quel suono che si ripete.

Ai turisti in visita alla Rocca tutte e 3 queste registrazioni vengono fatte ascoltare. Le reazioni rimangono tuttora le più diverse, se non addirittura contrastanti. Ad alcuni sembra un pianto di bambina, ad altri una risata, molti dicono di sentirci una voce, di distinguerci una parola, tanti altri sostengono di non sentirci nè più nè meno che vento e pioggia nel temporale. Lasciando libera l'interpretazione, vi invitiamo al Castello, affinchè anche voi possiate formarvi un personale giudizio sulla cosa.

Rocca dei Guidi di Bagno

via Casale di Montebello

Tel. 3384893342 - Fax +39 0541 675180

info@castellodimontebello.com

http://www.castellodimontebello.com/

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