Il Prezzo del caffè a Rimini
Notizia pubblicata il 31 agosto 2007
Categoria notizia : Fatti Curiosi
Appena ti siedi il caffè raddoppia. Da uno a due euro in un batter d'occhi ma c'è chi (al banco) resiste a 90 centesimi. Mio buon espresso, quanto mi costi. Non c'è bisogno di aspettare i rincari di pane, pasta, latte e formaggi, previsti per il prossimo autunno.
PREZZI QUANDO LA TAZZINA RENDE MOLTO NERVOSI
A Rimini, in centro storico, il caro tazzina è gia arrivato all'inizio di aprile. Certo non tutti i bar si sono uniformati alla tariffa di un euro tondo, ma la maggior parte degli esercizi che si affacciano sulle strade più frequentate e sulle piazze più belle della città hanno adottato, per il prezzo dell'espresso, la monetina simbolo.
IL TITOLARE del bar Commercio in piazza Ferrari racconta: «È stato un accordo quasi generale fra i caffè presenti in centro e lo abbiamo attuato da aprile, prima dell'inizio della stagione estiva. È un modo che noi commercianti abbiamo per non farci troppa concorrenza».
Enzo, del bar Ferrari, invece, fa scuola a parte: «Sono stato costretto a portare il prezzo del caffè a un euro. L'ho fatto solo da tre o quattro giorni. Per forza. Tutti i bar della zona lo vendono a quella cifra. Alla fine mi sono adeguato».
All'ombra della Fontana della Pigna in piazza Cavour, i cui giochi d'acqua, nel 1502, incantarono anche Leonardo da Vinci, non c'è scampo. Un buon caffè lo paghi un euro.
Ovunque. C'è però una differenza. In alcuni locali il servizio al tavolo fa raddoppiare il prezzo dell'espresso. Gianluca Celli, titolare del
Caffè Teatro spiega: «Una cordata di imprenditori del centro ha deciso di adottare questa tariffa e, nel mio locale, prendere
il caffè servito al tavolo raddoppia il prezzo. Ma il servizio è molto curato. Ai nostri clienti, assieme al caffè, offriamo sempre dolci e pasticcini di qualità. Tutta la zona del dehor (la parte di locale con tavoli e poltrone posta all'esterno, ndr) è protetta, sembra di stare in terrazza. Ma ciò che mi ha spinto ad adottare queste tariffe è il costo esagerato dell'affitto del suolo pubblico. Pensi che ogni anno spendo 6mila euro.
L'area che occupo mi costa 500 euro al mese. Allora cosa devo fare? Licenziare il personale? Ma in Italia non si dice che c'è poco lavoro? Per non parlare di tutte le spese che ci troviamo a dover sostenere per mantenere un esercizio di un certo livello. Se abbassassero le tasse che noi esercenti paghiamo non saremmo costretti ad alzare i prezzi».
SE SI PERCORRE qualche centinaio di metri da piazza Cavour e si arriva in piazza Tre Martiri la musica cambia leggermente. All' Antica Caffetteria , al banco, la tazzina costa 90 centesimi. Due euro se servita al tavolo. Il motivo? Sotto accusa ancora le tasse e i balzelli imposti dall'amministrazione comunale. «Trovo esagerato far pagare un euro il caffè servito al banco - dice Loris Cerbara, dipendente - anzi, l'espresso potrebbe costare anche meno se si imponessero ai fornitori le giuste regole della concorrenza.
Il prezzo del caffè potrebbe addirittura diminuire. Il problema, per noi gestori di bar con dehor sono le tasse troppo alte. Fra affitto del suolo pubblico, elettricità, tassa dei rifiuti, far quadrare i conti è dura. Solo di affitto del suolo pubblico spendo oltre 5mila euro l'anno. Ma perchè i nostri amministratori non si abbassano i loro stipendi?».
Insomma la voce è unanime le tasse troppo alte comportano un aumento dei prezzi.
L'equazione è chiara. ALCUNI ESERCENTI, però, non si sono allineati alla politica dell'euro ad ogni costo. Basta girare l'angolo delle piazze principali e l'espresso può essere consumato a soli 90 centesimi.
Anche servito al tavolo. Al Caffè Centrale, in piazza Malatesta, Bicio, il titolare commenta: «90 cent mi sembrano già abbastanza. Finchè posso continuerò a mantenere questo standard». Anche nella Creperia di piazzetta Gregorio da Rimini il prezzo è attestato sui 90 cent, ma il titolare non nega che più avanti potrebbe ritoccare il listino.
Al bar Bijoux di via Sigismondo, Giuseppe Fretti, il titolare, dice: «Perchè dovrei alzare il prezzo? Non ne ho motivo. Il fornitore non ha attuato rincari quindi...».Forse i 40 euro settimanali che spariscono dalle tasche degli italiani li buttiamo giù, al mattino e in pausa pranzo, assieme al notro 'caro' espresso.
Foto by vanz