Riccione Gastronomia di qualita' al castello degli Agolanti. I produttori «bio» si mettono in vetrina
Notizia pubblicata il 28 febbraio 2009
Categoria notizia : Eventi
TRA costa ed entroterra nella cornice del Castello degli Agolanti di Riccione, domenica dalle 15 alle 21 si terrà ‘Campagne Sostenibili’: il primo simposio enogastronomico sui prodotti biologici dell’entroterra riminese, caratterizzato da momenti di degustazione accompagnati dalla musica di Daniele Maggioli e Antonio Ramberti.
Prodotti tipici locali ricavati da coltivazione biologica o lotta integrata, prelibatezze ecosostenibili a ‘Kilometro 0’ ossia commercializzate a pochi chilometri di distanza dal luogo di produzione. All’evento, organizzato dalla cooperativa sociale Harissa con la collaborazione di Provincia e Strada dei vini e dei sapori, parteciperanno le migliori aziende del territorio: vinicole, casearie, cerealicole, salumifici oleifici e produttori di miele. Alle 17,30 gratuitamente sarà possibile partecipare alla tavola rotonda a cui parteciperanno l’agronomo Lucio Faragona, il gastronomo Michele Marziani e l’enologo Sergio Parmeggiani. «Sarà un momento d’incontro - sottolinea il presidente di Harissa, Marcello Ceccarelli - in cui i produttori assieme ai visitatori potranno confrontarsi su nuove tecniche e culture bio, ma anche divulgare e promuovere di filiera corta».
UN’ECONOMIA che, stando alle testimonianze riportate da produttori vinicoli come Matteo Panzeri dell’azienda agricola ‘Fiammetta’ e Davide Bigucci di ‘Podere Vecciano’ rimanendo radicata sul territorio e fondandosi prettamente sul rapporto produttore-consumatore, pare persino resistere alla congiuntura economica che attanaglia ristorazione e produttori alimentari. «Ma - dicono - per continuare ad esistere, i prodotti biologici dovrebbero trovare spazio anche al di fuori della piccola rete di negozi specializzati o di attenti ristoranti. Il prodotto andrebbe incentivato anche su larga scala, a partire dagli hotel della Riviera, dove i nostri prodotti sono del tutto assenti». Un’idea questa, che potrebbe essere propedeutica anche al lancio dell’osannato turismo gastronomico.
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