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Concerto Renato Zero a Bologna e Ancona

Notizia pubblicata il 18 marzo 2009



Categoria notizia : Musica


RENATO ZERO: VENERDI 20 MARZO ESCE L’ATTESO NUOVO DISCO “PRESENTE”. SABATO 21 MARZO OSPITE A “CHE TEMPO CHE FA” DAL 16 OTTOBRE IL “ZERONOVETOUR” NEI PRINCIPALI PALASPORT. A tre anni e mezzo dall’ultimo album di inediti (“Il Dono”), venerdì 20 marzo esce “PRESENTE”, l’atteso nuovo disco di RENATO ZERO, anticipato dal primo singolo estratto dall’album, “ANCORA QUI”, in radio dal 13 marzo.

Pubblicato da Tattica (in vendita in tutti i negozi tradizionali e digitali con una diffusione commerciale senza precedenti in Italia) e prodotto da RENATO ZERO, “PRESENTE” racchiude 17 canzoni inedite ed è stato arrangiato da Danilo Madonia, Chris Porter e Maurizio Parafioriti.

Alla realizzazione artistica del disco hanno collaborato illustri musicisti come Gianluca Podio e Maurizio Fabrizio (compositori), Lele Melotti (batteria), Paolo Costa e Mickey Feat (basso), Phil Palmer (chitarre), Fabrizio Bosso (tromba), Stefano Di Battista (sax), Rosario Jermano (percussioni) e lo stesso Danilo Madonia (piano e tastiere).

Ad alcuni testi hanno collaborato Vincenzo Incenzo e Mariella Nava. “PRESENTE” vanta anche la partecipazione dell’Orchestra Sinfonietta di Roma, diretta dal Maestro Renato Serio, e di Mario Biondi (che duetta con Renato nel brano “Non smetterei più”).

Questa la tracklist dell’album: “Professore”, “Ancora qui”, “L’incontro”, “Questi amori”, “Muoviti”, “Non smetterei più”, “Un’altra gioventù”, “Quando parlerò di te”, “Ambulante”, “Almeno una parola”, “L’ormonauta”, “Da adesso”, “Giù le mani dalla musica”, “Spera o spara”, “Vivi tu”, “Il sole che non vedi” e “Dormono tutti”.

Per la prima volta nella storia della discografia italiana un grande artista non si avvale di una major
o di una indipendente (tra quelle affermate e consolidate nel panorama musicale) per la produzione, il marketing e, soprattutto, la distribuzione del proprio disco. Questo artista si chiama RENATO ZERO. Con “PRESENTE”, infatti, il cantautore romano, ha voluto percorrere per primo la strada di una progettazione artistica e commerciale a 360° senza la mediazione di una tradizionale casa discografica, rivelandosi così un antesignano anche in questo, dopo esserlo stato in tante altre scelte compiute nel corso della sua lunga carriera artistica.

Intorno alla bandiera della musica, e RENATO ZERO ne è un testimone importante, si incrocia la bandiera del cinema italiano. Il videoclip del brano “ANCORA QUI”(prodotto dalla Buddy Film), infatti, girato in una villa del ‘600 alle porte di Roma e diretto da Alessandro D’Alatri, vede la straordinaria ed amichevole partecipazione di un cast eccezionale composto da Manuela Arcuri, Asia Argento, Paola Cortellesi, Paola Tiziana Cruciani, Massimo Ghini, Leo Gullotta, Alessandro Haber, Rodolfo Laganà, Olivia Magnani, Giorgio Panariello, Rocco Papaleo, Giorgio Pasotti, Daniele Pecci, Vittoria Puccini, Elena Sofia Ricci ed Emilio Solfrizzi, ognuno dei quali interpreta una parte del brano musicale con il playback della voce di RENATO ZERO che chiude il videoclip.

Sabato 21 marzo RENATO ZERO sarà l’ospite principale di Fabio Fazio a “Che tempo che fa”.
Il “ZERONOVETOUR” (prodotto e organizzato da F&P Group) partirà il 16 ottobre da Acireale (CT)
e toccherà i principali palasport italiani.

TOUR RENATO ZERO 2009

16 ottobre Acireale (Ct)
20 ottobre Barletta (Ba)
23 ottobre Caserta
26 ottobre Firenze

6 novembre Bologna 9 novembre Ancona

13 novembre Roma
19 novembre Eboli (Sa)
23 novembre Genova
26 novembre Torino
4 dicembre Padova
11 dicembre Milano

BIOGRAFIA RENATO ZERO

Vive la sua infanzia in via Ripetta, nel cuore di Roma, Renato Fiacchini, in arte Zero, figlio di un poliziotto e di una casalinga.
Poi la sua famiglia si trasferisce alla Montagnola, una borgata costituita da enormi palazzoni tutti uguali dove è difficile vivere. Soprattutto per chi come lui ha un mondo fatto di sogni, dove è la musica a regnare. Adolescente veste già in modo stravagante attirando su di sé gli
sguardi ironici della gente, sfidando i giudizi di chi non perdona. La sua seconda casa è il Piper di Roma dove incontra alcuni dei suoi amici che si faranno strada nel mondo artistico. È lì che conosce Loredana Bertè, Mia Martini, Patty Pravo, Mita Medici, Stefania Rotolo. Nel 1964 esordisce al Ciak di Roma e due anni dopo il coreografo Don Lurio lo inserisce nel corpo di ballo Collettoni e Collettine di Rita Pavone. Sempre nel 1966 incide il suo primo 45 giri intitolato Non basta mai.
È il 1969 e Federico Fellini lo vuole per una parte nel suo film Satyricon. Nel 1970 fa parte del cast del musical Hair in versione italiana e della Rock opera di Tito Schipa jr Orfeo 9. Firma il suo prima contratto discografico come cantautore con la RCA nel 1972 e nel 1973 esce il suo primo album Non mamma, no! che in definitiva gli servirà come trampolino di lancio per la carriera, anche se non ottiene il giusto riconoscimento dal pubblico.
Vendite poco incoraggianti anche per i successivi Invenzioni del 1974 e Trapezio inciso nel 1976.
Grazie soprattutto alle radio libere, nel 1977, Zero comincia a farsi conoscere con Mi vendo, canzone lancio dell'album Zerofobia che contiene altri brani divenuti famosi come Il cielo, Morire qui, Vivo, e Manichini.
Un successo ancora maggiore arriverà con Zerolandia trainato dal singolo Triangolo, un brano divertente e originale che ironizza sui rapporti non proprio tradizionali. I fan salgono di numero e iniziano i suoi variopinti e affollati concerti. Nasce Zerolandia, il grande tendone itinerante dove, ogni sera dei suoi concerti, arrivano migliaia di sorcini. Esplode così in tutta Italia la Zerofollia.
Raggiunge gli apici del suo successo nel 1979 quando pubblica EroZero. L'album e l'estratto Il carrozzone conquistano i vertici delle classifiche di vendita.
Nel 1980 esce Tregua che contiene il famoso pezzo Amico realizzato in collaborazione con Dario Baldan Bembo. Documento dei concerti dell'artista è poi il live Icaro, del 1981 a cui fanno seguito Artide e Antartide (1981) e Via Tagliamento 1965-1970 edito nel 1982. Nello stesso anno partecipa all'edizione di Fantastico dove lancia Viva la Rai e Soldi.

Nella metà degli anni Ottanta la sua carriera discografica subisce una flessione. Ma è questione di pochi anni. Nel 1991 partecipa al Festival di Sanremo con Spalle al muro, scritta per lui da Mariella Nava, e ottiene dal pubblico un lungo e caloroso applauso. Questo brano segna la rinascita e il definitivo ritorno agli alti livelli di fama e di successo popolare. É anche l'anno di Prometeo.
Seguono poi La coscienza di Zero (1991), Quando non sei più di nessuno (1993). Questo è anche l'anno della nascita del progetto Fonopoli che convince Renato Zero a ripensare la sua decisione di abbandonare le scene. Per promuovere l'iniziativa si esibisce ancora sul palcoscenico del Teatro Ariston ottenendo un grande successo con il brano Ave Maria. Fonopoli è il giusto punto di arrivo - ma anche di partenza - del suo coraggioso percorso all'insegna della fiducia nei giovani, ma soprattutto nella gente comune che da sempre ispira la sua musica.
Dopo arrivano L'imperfetto (1994), Sulle tracce dell'imperfetto (1995), Zero 70 (1997), Amore dopo amore (1998) e Amore dopo Amore Tour dopo Tour (1999).

Nel gennaio 1999, durante una conferenza stampa nella Sala Rossa del Campidoglio, il progetto definitivo di Fonopoli viene ufficialmente consegnato al Sindaco di Roma Francesco Rutelli e alla fine dello stesso anno parte la fase esecutiva dei lavori.
Nella primavera del 2000 Renato Zero conduce su Raiuno Tutti gli zeri del mondo, un programma in quattro puntate che racconta in chiave onirica, attraverso un viaggio fantastico, la vita del grande artista.

HANNO DETTO
Renato Zero: Perchè sorcini? Una volta ero a Viareggio e c'erano dei ragazzini che mi venivano dietro con il motorino. Correvano e si muovevano così velocemente da sembrare dei sorci. Ho detto questo a un giornalista che ha colto l'apprezzamento. Da quel momento i miei fan sono diventati "sorcini".

Eddy Ponti: Quando l'originalità, diciamo anche l'eccentricità, è talento, allora diventa alternativo. Quando qualcuno è stato, come scrive in un suo pezzo, per venti anni chiuso in un barattolo, vent'anni suoi, della sua vita, e i tremila secoli della nostra, come razza umana, in un barattolo di conformismo della cosiddetta civiltà, si stanca, rompe il barattolo e decide di vivere come vuole, come è. Una verità che manca a quasi tutto il genere umano. Nessuno ha il coraggio di essere quello che è. Ha il coraggio qualche artista, qualche raro artista che sa vivere la sua arte, la sua poesia, la sua musica, ed è il caso di Renato Zero.
Così, nell'estate del 1973, Eddie Ponti introduce il concerto di una artista romano che pochi conoscono. Renato Zero.